Elogio della menzogna

Cammina con una persona integerrima per un chilometro e ti racconterà almeno sette bugie.
(Yamamoto Tsunetomo, samurai  militare e filosofo giapponese)

E’ dimostrato che gli individui, senza a distinzione di sesso e razza, mentano dalle dieci alla cento volte al giorno per scopi utilitaristici e relazionali, tanto risulta all’esito di una interrogazione sul web.

Pur non conoscendo la validazione scientifica di tale risultato, non possiamo fare a meno di constatare che l’uso della menzogna è prassi comune nelle relazioni interpersonali.

Mark Twain diceva “mentiamo ogni giorno, a ogni ora, da svegli e nel sonno” …

Consegue a questo breve preambolo l’ineluttabile conclusione che anche gli Avvocati mentono.

Certamente le nostre sono menzogne relazionali, bugie bianche che – per forza di cose – dobbiamo pronunciare con la consapevolezza di dover mentire per mantenere relazioni sociali civili.

Appurato che il ricorso alla menzogna, quanto meno da un punto di vista sociale costituisce quasi una necessità, un intervento salvifico diretto a risolvere fatti e questioni che diversamente non troverebbero una immediata ed apparente soluzione, proviamo per un attimo, ma solo per gioco, ad analizzare il comportamento del nostro Ministro della Giustizia allorquando ha affrontato (bontà Sua!) la questione dell’edilizia giudiziaria barese.

Quando nel maggio del 2018, forse alla prima uscita pubblica, il Ministro è venuto a Bari annunciando che di lì a pochi mesi avrebbe restituito dignità alla giurisdizione penale trovando una casa onorevole ed adeguata in luogo di quella (inidonea) di via Nazariantz il suo corpo lanciava evidenti segnali neurofisiologici i quali disvelavano il ricorso ad una menzogna relazionale, da parte del medesimo.

Ne eravamo tutti consapevoli: Magistrati, Avvocati, operatori della Giustizia, amministratori locali, preposti e facenti funzione.

Ieri, l’ennesima conferma, il Ministero, con uno scarno, asettico comunicato ha rinviato, per la quarta volta, la firma del protocollo di intesa prodromico alla realizzazione del polo della Giustizia all’interno delle caserme (dismesse) Capozzi e Milano.

Rinvio, si legge, sine die che di fatto chiude ogni legittima aspettativa di consegnare una casa all’esercizio della giurisdizione penale.

W la menzogna che ci fa crescere sani e forti e, se poi aggiungiamo la giusta dose di ignoranza, il risultato sarà migliore.

Michele Rubino

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