Ancora sulla rappresentatività del CNF

La carenza di rappresentatività del CNF è una questione che il Coordinamento Nazionale delle
Associazioni Forensi (C.N.A.F.) ha già posto. Ma anche la rappresentanza antecedente ( sostanzialmente
uguale ) era “truccata” acquetata a non disturbare il potere politico se non con qualche sporadica
finta alzata di scudi. Tanto è vero ciò che le attuali condizioni dell’ Avvocatura lo dimostrano.

Bisogna rifondare l’Avvocatura partendo dal CNF, creando veri interlocutori istituzionali per la politica. Colleghi che
portino sul tavolo del confronto le vere istanze degli Avvocati che la mattina affollano le aule di Giustizia
ed il pomeriggio nei loro studi affrontano i diritti violati di Cittadini cercando faticosamente di porvi rimedio
con le armi spuntate che hanno.

Per questo è urgente ripristinare la legalità all’interno del CNF accogliendo la corale richiesta di commissariamento.

Non vorremmo che tale dovuto atto non arrivi per convenienza di qualcuno che gradisce mantenere
come interlocutore questo CNF (politicamente ricattabile proprio per la sua condizione di illegalità).
Si stanno apprestando imponenti riforme al processo (civile e penale): ci vuole l’interlocuzione,
indispensabile, dell’Avvocatura. Ma al tavolo dell’interlocuzione politica deve sedere un’Avvocatura
legalmente rappresentata, competente e portatrice delle reali istanze della base.

Il Coordinamento Nazionale delle Associazioni Forensi

(Adelante Avvocati in Movimento, Alexandra,
Alleanza per il Rinnovamento Forense, Azione Forense, Diciassettedodici, Associazione Forense Nazionale
Italiana, Futuro@Forense, Movimento Indipendente per l’Avvocatura e Vis Romana ).

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