Ad agosto (non a Carnevale) ogni scherzo vale: non è un refuso, ma è la dannata realtà! Ad agosto, mentre l’Italia si ferma perché dovrebbero cominciare le agognate vacanze, il cervello di alcuni (in rigoroso letargo per 11 mesi), stranamente si risveglia e comincia a macinare le più grandi corbellerie. Questo vale per la politica e vale anche per la politica forense.
Alla canottiera (rigorosamente bianca) di Umberto Bossi – in occasione di un vertice agostano con Berlusconi, nel ’94 (quella canottiera è diventata il simbolo trash della politica in vacanza) si sostituiscono le facce stralunate (anche se sotto ci sono giacche e cravatte) di politici de’ noartri che dal cilindro tirano fuori le migliore patacche, con la stessa naturalezza del mago Silvan quando tira fuori dal cilindro un coniglio.
Prendo spunto da un articolo apparso sul “giornale degli avvocati” (quali avvocati, non è dato sapere … anzi lo sappiamo: il giornale degli ineleggibili acclamati dai paladini della legalità!) dove ancora una volta si parla dell’avvocato in Costituzione, argomento, questo, trito e ritrito, vessillo di indipendenza fatto sfilare da chi è da dichiararsi illegittimo – ed illegittimamente inopportuno – anche a seguito di una interpretazione della Legge, da parte della Corte Costituzionale. In pratica, parla di costituzionalizzazione della figura dell’avvocato (peraltro, già abbondantemente riconosciuta, sol se si dia una piccola lettura all’art. 24 della Costituzione) chi, nonostante una “piccola” censura della Corte Costituzionale (che di fatto lo ha dichiarato incostituzionale, nel ruolo che ricopre), se ne frega della Costituzione.
E’ il caso di dire che ci troviamo di fronte a chi predica bene e razzola molto, ma molto male.
La “costituzionalizzazione dell’avvocato”, oggetto di una mozione-farsa al Congresso di Catania (non era all’ordine del giorno dei lavori, non era mai stata presentata nei modi e nelle forme dello Statuto … eppure la maggior parte dei delegati, IN PIEDI, ha osannato ex Presidente Mascherin e mozione, nel momento in cui l’imperatore la ha proposta al pubblico) è il classico specchietto per le allodole, teso a mascherare il vero problema: la presenza di illegittimi all’interno delle Istituzioni Forensi.
Il problema, però, non è costituito (solo) da questi, quanto – piuttosto – da una pletora di avvocati plaudenti, nominati dagli Ordini e che – per acclamazione – hanno scelto, quale imperatore, l’illegittimo per antonomasia.
Non voglio con ciò mancare di rispetto a nessuno; ma la misura è colma e qualcuno ne dovrebbe prendere atto, facendo un doveroso passo indietro. Il passo successivo è l’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario dietro la porta di casa, per mettere in esecuzione le varie sentenze che arriveranno (magari con l’ausilio della Forza Pubblica … quello ci manca).
Ma agosto è foriero di un altro scherzo: la riforma del processo civile. E qui dobbiamo veramente preoccuparci, per una serie di motivi.
Dal ’95 ad oggi, si sono succeduti vari Ministri della Giustizia i quali (forse anche perché ritenevano di essere grandi esperti del diritto processuale civile, pur non essendo mai entrati in un’aula di Tribunale) hanno ritenuto di poter acclarare le responsabilità delle lungaggini processuali. LA COLPA E’ NEL CODICE DI PROCEDURA CIVILE. E chiacchiere non ce ne vogliono …
Infatti, ci teniamo a precisare che la Giustizia, in Italia, non è solo quella penale (anche se di fatto l’opinione pubblica sente la Giustizia Penale come la VERA giustizia, dimenticando – o ignorando – che anche la Giustizia civile, quella amministrativa, quella tributaria e quella minorile fanno parte del sistema Giustizia). E lo precisiamo a beneficio di quanti (anche fra di noi) dimenticano gli scempi che sono stati causati dal voler mettere mano a riforme scellerate, da parte di chi nella vita faceva (o avrebbe dovuto fare, anche con una laurea in Giurisprudenza ed una abilitazione all’esercizio della Professione in tasca) altro.
Ed i dati relativi al numero impressionante del contenzioso civile? Non sono stati considerati.
Ed i dati relativi alla carenza di Magistrati? Nulla, non si tengono in considerazione …
Ed i dati relativi al personale di cancelleria in servizio? Non servono …
La colpa era dei Magistrati che facevano troppe ferie (dal 1° Agosto al 15 Settembre) e che, dunque, a loro era imputabile la sospensione feriale dei termini. Questa è stata – nel corso del tempo – una delle tante bestialità propalate al fine di giustificare un tentativo di riforma (l’ennesimo!) del Codice di Procedura Civile …
La colpa è solo del codice di procedura civile e delle lungaggini dovute alla applicazione del Codice …
Abbiamo avuto tanti campioni di diritto, in Via Arenula (ed uno era meglio dell’altro).
La proposta di riforma del codice, come prospettata dal Ministro Bonafede, è stata fatta oggetto di critiche da parte dei migliori Docenti e studiosi della procedura civile. Ma evidentemente non basta. La voglia di ritenersi un novello Rocco (Ministro della Giustizia, padre dei Codici Penale del ’30 e di Procedura Penale, soppiantato solo nel 1988) è sempre forte anche in chi, formalmente avvocato, ha dimostrato di non sapere che, dopo l’emissione di una sentenza, la si munisce di formula di esecutorietà e la si mette in esecuzione (non essendovi bisogno di richiedere un decreto ingiuntivo su sentenza).
Ma forse si confonde il Ministro Rocco con un altro Rocco …
E allora ad agosto (non a Carnevale) ogni scherzo vale.
Nicola Zanni