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Il Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Bari, avv. Nicola Zanni, ha nuovamente portato alla attenzione del Consiglio dell’Ordine, tenutosi il 15 Ottobre 2019, il problema irrisolto dell’edilizia giudiziaria. Pubblichiamo integralmente il testo:
“Il sottoscritto Consigliere dell’Ordine di Bari, Avv. Nicola Zanni, premesso:
– che il 29 Luglio 2019, stando ai resoconti giornalistici ed alle comunicazioni ufficiali del Presidente del COA di Bari, v’è stata la sottoscrizione del Protocollo per il Polo Unico della Giustizia a Bari, tra da Ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio, Città metropolitana e Comune di Bari, Provveditorato interregionale delle Opere Pubbliche, Corte d’Appello e Procura generale di Bari;
– che tale Protocollo prevederebbe la dislocazione di tutti gli Uffici Giudiziari nelle aree delle Caserme Milano e Capozzi;
– che i dettagli del predetto Protocollo non sono stati resi pubblici, con la conseguenza che i Consiglieri non ne conoscono direttamente il contenuto, se non per quello che si riesce a capire dai resoconti giornalistici;
– che, al momento, non si riesce a comprendere se è avvenuto il passaggio di consegne delle menzionate aree al Ministero della Giustizia e/o a chi di competenza;
– che, attualmente, sembrerebbe che tale passaggio di consegne non vi sia ancora stato, in considerazione del fatto che, nelle aree delle ridette caserme, sembrano operare ancora militari dell’Esercito che transitano con mezzi militari;
– che, a questo punto, è opportuno che il Consiglio venga informato degli sviluppi della vicenda, alla luce del precipuo interesse della Avvocatura barese a conoscere dei dettagli del Protocollo e delle sue sfaccettature, nonché delle problematiche eventuali sottese alla completa realizzazione dello stesso;
CHIEDE
che venga diffuso ai Consiglieri il predetto Protocollo e che si chiedano notizie e/o conferme alla circostanza del mancato passaggio di consegne dell’area delle caserme Capozzi e Milano al Ministero della Giustizia e/o a chi di competenza”.
In seguito a tale intervento, il Consiglio dell’Ordine, prendendo atto della richiesta, ha dato mandato al Presidente di verificare se v’è stata l’effettiva consegna delle aree suddette alle Autorità competenti per l’inizio dei lavori, riservando – all’esito – ogni ulteriore provvedimento.
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