Manuale di sopravvivenza 2.0

Autoironia e capacità di disinnescare i conflitti rappresentano, a mio avviso, gli unici due elementi utili a sopravvivere in un mondo complesso, ricco di interazioni e plurime connessioni.

La capacità di ridere di sé stessi, del proprio comportamento o di qualsivoglia altra espressione del nostro essere è l’arma più forte per sdrammatizzare e spegnere tensioni, che diversamente, determinerebbero un inevitabile conflitto.

Taluni, non solo sottovalutano questa capacità, ma la ritengono finanche inopportuna finendo, inevitabilmente, per prendersi troppo sul serio con l’unica conseguenza di diventare facile bersaglio di critiche più o meno aspre.

La capacità di sorridere di sé stessi è la migliore medicina alle manie di esibizione del nostro ego, che farebbe di tutto per apparire più importante di quello che è.

Ridere di sé stessi certamente è un tratto distintivo del carattere ma è anche significativo di una personalità ottimista.

Ethel Barrymore (Filadelfia, 15 agosto 1879 – Hollywood, 18 giugno 1959) attrice teatrale e cinematografica statunitense, insieme ai fratelli John e Lionel fece parte della famiglia artistica più celebre della storia dello spettacolo, a proposito della capacità di essere autoironici così ebbe a dire: “Si cresce davvero la prima volta che si ride di sé stessi”.

Katherine Mansfield, a proposito della capacità di essere ironici, così scrisse: “Quando iniziamo a non prendere sul serio i nostri insuccessi, significa che stiamo cessando di averne paura. È di un’importanza immensa imparare a ridere di noi stessi”.

Se la capacità di ridere di sé stessi costituisce il rimedio naturale per riportare entro giusti confini (ma qui si aprono scenari infiniti) l’IO, sempre pronto a strabordare ed invadere gli altrui spazi, la capacità di disinnescare i conflitti interpersonali rappresenta – a mio pensiero – la massima espressione di una personalità forte e resistente.

A proposito della capacità di saper disinnescare i conflitti significativo perché particolarmente chiaro è il dialogo tra Rocco (Marco Giallini) ed Eva (Kasia Smutniac) nel film Perfetti Sconosciuti:

“però una cosa importante l’ho imparata”

“cosa”

“saper disinnescare”

“cioè”

“non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia; non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti. Io non voglio che finiamo come Barbie e Ken: tu tutta rifatta ed io senza palle”.

Il dialogo è incentrato sul conflitto di coppia, anzi, sulla prevenzione dello stesso, ma è facilmente replicabile per ogni situazione potenzialmente conflittuale. Cedere il passo, fermarsi un attimo prima del precipizio NON è espressione di debolezza, anzi, è l’esatto contrario.

Solo chi possiede senso dell’ironia ed una forte personalità è capace di fare un passo indietro. Facciamo tutti in passo indietro, sorridiamo, prendiamoci in giro, tanto nessuno ne uscirà vivo.

Michele Rubino

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