E’ il 29 luglio del 2019, quando il Ministro, il Sindaco di Bari (anche in funzione di Sindaco della Città Metropolitana di Bari), il Presidente della Corte d’Appello di Bari, il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari (e chi più ne ha, più ne metta), sottoscrivono il Protocollo di Intesa per la realizzazione del “Polo della Giustizia” presso l’area occupata dalle caserme dismesse “Capozzi” e “Milano”.
E’ il 29 luglio del 2019, quando il Ministro della Giustizia, l’On. Avv. Prof. Alfredo Bonafede dichiara che il problema della Giustizia, a Bari, è finalmente risolto e che la realizzazione del Polo Unico della Giustizia è in dirittura di arrivo.
Sembrava che, da lì a poco, cascasse il mondo, Bari avrebbe avuto il Polo Unico della Giustizia. Anzi, lo aveva già.
Dirette Facebook, toni trionfalistici: i soldi ci sono, le opere possono iniziare… i vincoli urbanistici? Una sciocchezza che si supererà entro brevissimo tempo…
Si, ma quanto tempo ci vorrà? Risposta: giusto il tempo tecnico. In pratica, non si sa quanto!
Sollecitato sul punto il Sindaco di Bari e dell’Area Metropolitana, glissa bellamente; in fondo, i problemi della città sono ben altri e questi Avvocati (rompiscatole) non possono dare fastidio per delle quisquillie… i cittadini poi se ne fregano, perché la Giustizia non è problema loro (almeno fino a quando non si ha la sfortuna di incappare nelle maglie della Procura, per qualsiasi motivo, magari da innocente… poi con la nuova prescrizione approvata su sollecitazione di un Ministro incompetente dove si andrà a finire?).
Oh, lo dicono i cittadini. In fondo, basta leggere i commenti infastiditi sulla pagina Facebook del Sindaco.
E gli avvocati? Che dicono gli avvocati?
Fino a qualche tempo fa, chi parlava del problema Edilizia Giudiziaria come problema anche della Avvocatura, era bollato, ad andare bene, come idiota…
Oggi che ci si è resi conto che anche il Palazzo di Piazza de Nicola non è che stia messo così bene (tant’è che da gennaio si comincerà a rammendare anche questo Palazzo), qualcuno ha iniziato flebilmente ad interessarsi alla questione.
Il 2019 è, così, scivolato via tra una parola e l’altra, con le caserme Capozzi e Milano ancora saldamente nelle mani del Ministero della Difesa…
Il vuoto cosmico, appunto.
Allora, faccio un augurio: che il 2020 rappresenti il vero punto di svolta della questione, che anche l’Avvocatura punti i piedi sul tema e che, finalmente, l’argomento sia affrontato in maniera degna da chi di dovere e nelle competenti sedi.
Lo so: sono un sognatore… ma meglio sognatore che idiota in malafede…
Noi lo stiamo dicendo da tempo.
Auguri.
Nicola Zanni