The day after

Esco di casa per andare allo studio, la distanza non è tanta… ma devo prendere la macchina perché le condizioni fisiche non mi consentono di andare a piedi; le conseguenze nefaste di una frattura al ginocchio, a distanza di due mesi da una banalissima caduta, si fanno sentire.
La voglia di chiudermi in studio non c’è e ne approfitto per fare una passeggiata in auto …
La forza dell’abitudine mi porta sempre verso un luogo: il Palazzo di piazza de Nicola, con la curiosità di vedere quanti colleghi si incontrano.
Dopo essermi fermato a sorbire (a debita distanza l’un dall’altro) un caffè con loro, noto che, alle 11,30, praticamente non esce nessuno dal palazzo di Giustizia, nè vi entra alcuno. Ed immagino la desolazione che si può incontrare all’interno dello stesso, un po’ come succede ad agosto… ma siamo a marzo!
Non so cosa succederà domani. Forse tutto. Forse nulla, mi auguro. Ma questa assenza di vita a me, che ho sempre vissuto il tribunale e lo ho fatto sempre con piacere, mi fa pensare.
Mi vengono in mente le immagini di un trailer del film The day after, degli anni ’80… immagini spettrali.
Ma l’uomo si adatta a tutto, e tutto passa.
Passerà anche questa, lo so, lo sappiamo.
E quindi the day after non sarà come oggi.

Sarà meglio.

Nicola Zanni 

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