Covid-19: il Sistema Giustizia a tutto tondo

Oggi scriviamo una nuova pagina della Nostra vita Associativa.

La politica forense – ove intesa nel significato più puro e scevro da patetiche e personali strumentalizzazioni – impone un serio confronto con Tutti gli attori che partecipano al sistema Giustizia.

Per tale ragione oggi diamo voce alla dott.ssa Maria Pia Erriquez Segretario Regionale del Coordinamento Giustizia Regione Puglia attraverso la pubblicazione della nota allegata ed avente ad oggetto le misure di sicurezza da porre in essere per il contenimento del rischio biologico derivante dal COVID 19

Il Direttivo di Futuro@Forense

Coordinamento Giustizia – Regione Puglia
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2020 – Anno della responsabilità

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Bari, 18/04/2020

All’
Ecc.mo
Presidente della Corte di Appello
All’
Ecc.mo
Procuratore Generale
All’
Ecc.mo
Presidente del Tribunale e del G. di Pace
All’
Ecc.mo
Presidente del Tribunale di Sorveglianza
All’
Ecc.mo
Procuratore della Repubblica
All’
Ecc.mo
Presidente del Tribunale per i minorenni
All’
Ecc.mo
Procuratore della Rep. presso il Trib. per i minorenni
Ai
preg.mi
Dirigenti tutti
Al
Medico Competente
Al
RSPP
BARI
Oggetto: salute e sicurezza del personale amministrativo degli uffici giudiziari di Bari: misure di sicurezza e prevenzione e riorganizzazione del lavoro per contenimento dal rischio di contagio da COVID 19 in vista della c.d. “FASE DUE”.
La Sigla scrivente, facendo seguito della nota interlocutoria del 14 aprile scorso inviata ai Capi degli Uffici Giudiziari di Bari relativa ai due casi accertati di contagio da COVID 19, ringrazia l’Amministrazione per aver fornito tempestivamente “rassicurazioni”, anche per iscritto, in merito alle misure precauzionali intraprese, ivi inclusa la sanificazione effettuata in emergenza il 18 aprile, ( oltre alla pregressa effettuata in data 20 marzo), anche in virtù dell’ennesima notizia di ipotetico contagio, peraltro corrispondente a caso di soggetto in “quarantena precauzionale”.
E’ abbastanza chiaro che d’ora in poi dovrà cambiare completamente la nostra forma mentis in merito alla gestione dell’attività giudiziaria per la quale sarà necessario rimodulare tutti servizi e dare un nuovo assetto organizzativo al lavoro, avendo cura nelle sedi opportune di provvedere anche all’aggiornamento del DVR ( Documento Valutazione Rischi), attraverso la piena applicazione della normativa emergenziale in vigore.
Pertanto, Confintesafp ritiene necessario e doveroso intraprendere, in collaborazione con le SV, un iter procedimentale per la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori degli uffici giudiziari di Bari con la predisposizione di un accordo, dal momento che la materia in questione è oggetto di contrattazione integrativa, anche a livello locale, con le Rsu e OO.SS. rappresentative, a norma dell’art. 7 comma 7 del Ccnl 12/02/18, soprattutto in considerazione dell’avvio della c.d. “fase due“
di emergenza, in attesa dei prossimi decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute e della Funzione Pubblica.
Abbiamo visto che il distanziamento sociale, l’osservanza delle norme igieniche, i DIP a disposizione, i disinfettanti e la sanificazione dei locali in sé non eliminano il problema di nuovi possibili contagi all’interno degli uffici, se il personale in presidio o turnante non é in grado di fornire garanzie di accertata immunità o guarigione, dal momento che si può essere ugualmente “contagiosi ma asintomatici”, soprattutto se l’ attività lavorativa viene svolta in ambienti ristretti,
così come accade della quasi totalità dei lavoratori della giustizia.
Inoltre, la maggior parte dei dipendenti utilizza i mezzi pubblici per andare a lavorare (treni, bus, mezzi di superficie), soprattutto i pendolari che risiedono a chilometri di distanza dalla sede di lavoro, elemento questo che aumenta di gran misura il rischio contagio e che, nel caso dell’asintomatico, potrebbe veicolare agenti patogeni ai colleghi di lavoro ed a far circolare il
contagio negli uffici giudiziari.
A non voler considerare il flusso di utenza esterna, diversa dai lavoratori “stanziali”, che sino a qualche tempo fa quotidianamente accedeva ai nostri Palazzi di Giustizia, la cui presenza non era rilevabile ufficialmente e che da sola, ad oggi, sarebbe sufficiente creare situazioni pandemiche, cosa assolutamente da evitare.
Pertanto, alla luce di questo, per scongiurare quanto più possibile la diffusione della pandemia in corso, si dovranno seguire e far seguire scrupolosamente d’ora in avanti precise “misure di prevenzione e sicurezza” così impostate:
1. il distanziamento individuale e per almeno un metro e mezzo, l’igienizzazione frequente delle mani, l’uso delle mascherine e guanti obbligatorio per tutti, costante controllo da parte degli organi competenti della rigida applicazione delle norme igienico-sanitarie da parte di tutti;
2. la fornitura a tutto il personale di DIP omologati, personali, come mascherine del tipo FP2, guanti, disinfettanti in gel, tute da lavoro, visiere, cuffiette e parascarpe, e l’installazione nei front office e negli uffici ad alta movimentazione di fascicoli di barriere come pannelli trasparenti in PMMA (polimetilmetacrilato) a totale protezione batterica, muniti di passa documenti e microfonati, anche da posizionarsi alle scrivanie e/o agli ingressi degli uffici;
3. la sottoposizione di tutto il personale amministrativo, almeno ogni 15 giorni, a visite mediche da parte del medico competente ed al tampone oro-faringeo ed almeno mensilmente ai test sierologici per la determinazione della esistenza o meno del contagio da COVID-19.  Abbiamo accertato che il costo per ciascun tampone é davvero esiguo e fattibile per tutti , se si pensa al grande risparmio di spesa dell’Amministrazione in termini di mancata erogazione ai dipendenti di buoni pasto al personale in smart working nel periodo di marzo e aprile, e che continuerà a non spendere anche per i prossimi mesi, dal momento che è assodato che la modalità di lavoro agile sarà ancora da utilizzare ordinariamente almeno sino alla fine dell’emergenza in essere;
4. accesso controllato di tutte le persone con lo screening termografico della temperatura corporea obbligatorio per tutti, dipendenti e non, che entrano ai Palazzi per mezzo di presidi medici o della Croce Rossa o Protezione Civile o altro ente abilitato, muniti di termometro digitale per la misurazione della temperatura corporea ed allontanamento immediato di chiunque presenti apparenti sintomi influenzali (es. tosse, febbre, etc);
5. la rigida regolamentazione degli accessi agli uffici e la relativa permanenza, sia per i dipendenti che per l’utenza esterna, che dovrà avvenire esclusivamente per singola persona, evitando ogni e qualsiasi assembramento di persone nei corridoi, prevedendo un idoneo sistema di gestione del lavoro con appuntamento, con la possibilità di attivare applicazioni di telefonia mobile che permettano all’ utenza di prenotare i servizi richiesti laddove debbano essere resi obbligatoriamente in presenza e gestire la cronologia temporale degli arrivi sul luogo di lavoro;
6. l’istituzione di “infopoint informatizzati” dotati di “maxi schermi” all’ingresso dei Palazzi, così come accade da anni in altre amministrazioni pubbliche come l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, etc, ed in altri distretti di Corte di Appello ( emblematico l’esempio del maxi infopoint istituito circa otto anni fa presso Palazzo di Giustizia di Milano ). Infatti, alcuni distretti già da tempo possono beneficiare della utilità di questo servizio, con personale a turno di varie qualifiche, elemento che serve a ridurre al minimo l’affluenza dell’utenza nelle cancellerie e che, ove sia indispensabile la presenza fisica degli esterni, faccia da filtro a chi entra, con un sistema di registrazione delle presenze e mediante eliminacode digitali che comunichino lo stato di avanzamento della coda ed i tempi di attesa per ogni singolo ufficio, per non fare stazionare le persone oltre un tempo limite negli uffici. Ebbene, questa sarebbe l’occasione opportuna per mettere in pratica questo servizio.
7. la prosecuzione dello smart working per tutte le qualifiche e l’incentivo alla formazione in e-learning, la previsione dello svolgimento da remoto anche dei servizi indifferibili, favorendo quanto più possibile l’utilizzo dei servizi informatici e/o telefonici, con la istituzione di presidi per le attività urgenti e non delocalizzabili, oltre che l’applicazione di tutti gli istituti contrattuali che tendano a limitare al massimo la presenza fisica dei dipendenti negli uffici, tra cui flessibilità di orari in entrata e in uscita del personale in servizio in presenza, orario multiperiodale, forme di turnazione, cooworking, telelavoro, etc. oltre che congedi ordinari e straordinari, anche per 104, ferie pregresse, permessi, e de residuo esenzione totale dal lavoro ex art 87 comma 3 del DL Cura Italia.
8. la sanificazione settimanale degli uffici, soprattutto quelli a maggiore impatto lavorativo, dove sono presenti più soggetti in spazi ridotti e nel rispetto della distanza (droplet) così come previsto dai protocolli sanitari vigenti, redigendo uno strutturato programma di intervento che individui gli Uffici e i reparti che necessitano di una sanificazione costante in rapporto al numero delle persone che vi accedono, oltre che la pulizia giornaliera accurata degli ambienti, delle postazioni di lavoro, delle aree comuni, e relativa ventilazione ed areazione, con particolare attenzione agli impianti di condizionamento ed alla costante disinfezione dei filtri e degli apparecchi fissi e mobili;
9. la rigida applicazione delle misure specifiche di tutela e prevenzione negli uffici ove si verificano casi accertati di contagio in ossequio a quanto stabilito dalla circolare n. 5443 del 22/02/2020 del Ministero della Salute e dalla circolare del Ministero della Giustizia prot. m_dg.DOG.06/03/2020.0047725.U del 6/03/202 ossia la “chiusura della amministrazione per almeno 24 ore ai fini dello svolgimento delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali interessati secondo quanto previsto dalla nonché alla loro ventilazione e all’adozione di tutte le misure prescritte in caso di esposizione al contagio”;
10. la previsione di nuove dotazioni informatiche con correlati applicativi software di idonea interfaccia che permettano un dialogo tra le diverse piattaforme digitali, per consentire un facile accesso da remoto, sempre con le dovute misure di sicurezza;
11. la costituzione di un “comitato di emergenza e controllo”, formato dai Capi degli uffici, Dirigenti, RSPP, medico competente, RLS ed RSU che vada a monitorare costantemente la situazione in essere e attivi un controllo dell’applicazione delle misure di prevenzione e sicurezza da adottare.
Pertanto, la Sigla scrivente chiede che venga fissato un tavolo di contrattazione in videoconferenza, a norma dell’art. 7 comma 7 del Ccnl 12/02/18, anche alla presenza dell’RSPP e del medico competente, per discutere delle misure di prevenzione e sicurezza da adottare per l’emergenza in corso e per l’organizzazione della cd” fase due” e chiede altresì che, appena possibile, venga aggiornato il DVR ( Documento Valutazione Rischi).
Confintesafp ha sempre avuto a cuore e lottato per la salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro, così come sappiamo che questa Amministrazione farà, come ha sempre fatto, tutto il necessario per salvaguardare al massimo il personale in servizio presso gli uffici giudiziari di Bari, in quanto l’interesse che “possa andare tutto bene” è di tutti, nessuno escluso.
Certi di un sollecito e positivo riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Il Segretario Regionale
Maria Pia Erriquez

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