“Tutto ciò di cui hai bisogno in questa vita è ignoranza e fiducia, poi il successo sarà assicurato.” (Mark Twain)

Scorrendo le pagine dei giornali, o più semplicemente nella vita di tutti i giorni, ci accorgiamo di quanto possa essere attuale l’aforisma dello scrittore americano Mark Twain: “Tutto ciò di cui hai bisogno in questa vita è ignoranza e fiducia, poi il successo sarà assicurato.”

Si dice che la fiducia in sé stessi sia direttamente proporzionale all’ignoranza, qui intesa nell’accezione latina e certamente più corretta della parola ovvero “mancanza di conoscenza” che qualifica l’ignorante come quello che ha trascurato la conoscenza che dovrebbe avere in funzione del ruolo ricoperto.

La questione, per nostra sfortuna, non investe il campo filosofico restando assolutamente estraneo alla discussione il pensiero socratico so di non sapere, o quello del simpatico sofista che attraverso le regole della retorica si presenta come “dotto sapiente”, ma riveste una questione pratica: “l’ignorante di successo” esiste ed appartiene ad una categoria mediamente folta di soggetti.

La leggenda metropolitana racconta che quando per amene ragioni si affida un incarico ad un soggetto notoriamente incapace e non meritevole, in capo al beneficiato si determinerà l’insorgenza della sindrome del cappello.

Si tratta di un evidente disturbo della personalità per effetto del quale e, per il sol fatto di essere stati investiti della ridetta funzione, fosse anche quella di capo scala, il quisque de populo immediatamente si trasformerà nel massimo esperto della materia.

Egli, dall’alto della sua infinita ignoranza governerà, fosse anche il corridoio del quale gli è stata affidata la custodia, con somma arroganza calpestando ed umiliando chiunque dovesse avere la sfortuna di incrociare i galloni tronfiamente esposti sul cappello.

La patologia, sebbene non ufficialmente riconosciuta dal Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali, è estremamente diffusa e democraticamente ripartita tra le varie classi sociali.

In verità, ed a mio personalissimo pensiero, il disturbo colpisce prevalentemente il sesso maschile e non per una questione di genere qui intesa quale atavico privilegio dell’uomo preferito alla donna per i ruoli di comando, ma per una evidente inadeguatezza dell’uomo nel valutare i propri limiti e capacità che lo portano, molto spesso, ad esibirsi in meschine ed umilianti figuracce (ma questa è altra storia).

Il minus habens con il cappello lo si riconosce da lontano. Lo si vorrebbe evitare, ma il destino beffardo lo ha posto sulla nostra strada;

È omnisciente e sempre pronto a dispensare pillole di improvvisata saggezza caratterizzate da una imbarazzante ed inconsapevole ignoranza.

Né la moderna farmacopea né la psichiatria più attuale conoscono la cura, l’ignorante di successo è l’espressione più bassa e modesta del progresso egli continuerà a proliferare almeno sino a quando un nuovo Fred Flintstone urlerà “Wilma dammi la clava”.

Vostro devoto

Grillo Parlante

Author: admin