Edilizia giudiziaria e i fabbricatori di sogni

A oltre due anni (esattamente 862 giorni) dalla dichiarazione di inagibilità del Tribunale penale di Bari, che costrinse a spostare per un mese l’attività in una tendopoli, la strada verso la realizzazione del nuovo “Parco della Giustizia” del capoluogo pugliese si fa più nitida. Il Ministero e l’Agenzia del Demanio hanno firmato l’attesa convenzione per la progettazione del primo lotto del polo giudiziario barese, che sorgerà nell’area delle ex caserme dismesse Milano e Capozzi. Il Ministero della Giustizia, come annunciato un anno fa dal guardasigilli Alfonso Bonafede, ha stanziato i primi 94,7 milioni di euro e ora toccherà al Demanio bandire la gara d’appalto. Non un “Polo della Giustizia” come fino ad oggi era stato chiamato, ma un “Parco” lo definisce il Ministero, come aveva auspicato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che immaginava “una grande area verde con all’interno i diversi edifici per gli uffici giudiziari”. E così sarà. I tempi non sono ancora definiti ma con la firma della convenzione il percorso è tracciato. “Risolvere una volta per tutte la questione del palazzo di Giustizia barese è un’assoluta priorità” ha commentato Bonafede, ricordando la tendopoli dove per un mese, nel giugno 2018, si sono celebrate le udienze a Bari dopo la chiusura del Palagiustizia di via Nazariantz per rischio crollo.

“Una situazione inaccettabile e non rispettosa dei cittadini e degli addetti ai lavori, per la quale mi sono immediatamente attivato” ha detto Bonafede, riferendosi alla “sistemazione dignitosa, seppur provvisoria” che attualmente ospita Procura e Tribunale penale, in un immobile al quartiere Poggiofranco, ma assicurando che “adesso procediamo in maniera spedita verso l’obiettivo di dare alla città il polo giudiziario che merita”. “Finalmente una buona notizia” ha detto il sindaco Decaro sulla firma della convenzione, dopo che nei giorni scorsi aveva scritto al presidente della Repubblica, al ministro Bonafede e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendo di accelerare l’iter e di valutare il commissariamento e che oggi auspica che la progettazione non si fermi al primo lotto, quello degli uffici penali, ma che “l’opera possa essere interamente finanziata con le risorse del recovery plan”. Uno spiraglio in tal senso si intravede nella nota con la quale via Arenula ha diffuso la notizia della convenzione. “Il Polo della Giustizia di Bari – è spiegato – rappresenta uno dei principali progetti realizzati dal Ministero in vista del Recovery plan e le fasi della sua progettazione esecutiva e di aggiudicazione dei lavori potranno beneficiare delle norme inserite nel decreto semplificazioni. Proprio per velocizzare situazioni come quelle di Bari, anche l’edilizia giudiziaria è stata inserita tra le attività che potranno essere realizzate con le modalità semplificate, introdotte nell’ordinamento per favorire la ripresa del sistema economico e produttivo”. (ANSA).

Non sappiamo a che Santo votarci, ormai … se la Speranza è l’ultima a morire, noi vorremmo morire per ultimi (giusto per vedere un’opera di cui si è tanto favoleggiato e che, finora, è solo sulle carte, negli articoli di stampa e nelle parole di tanti) …

 

            Il muratore

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