Essere single, ma soprattutto una donna single può essere una scelta oppure una cosa che capita. In ogni caso, chi non ha un partner deve spesso affrontare i pregiudizi degli altri e soprattutto quelli che provengono da altre donne. Ma è davvero così negativo essere single?
“Come mai non ti sei ancora fidanzata?”, “Quando ti sposi”, “Perché sei single, una persona come te, a cui non manca nulla!”, E quando farai un figlio?”, “L’orologio biologico cammina!”.
Tra le domande più frequenti – quando ci si trova tra amici e parenti che magari non si vedono da tanto tempo – ci sono proprio quelle sulla situazione sentimentale, le quali sono di sicuro tra le più temute per non dire le meno tollerate. Trattasi in realtà di domande poco rispettose e frutto di stereotipi di genere.
Rispondere, infatti, a tali domande per alcune persone – per fortuna non per tutte – non è così semplice e spesso ci si sente giudicati per il fatto di non avere un partner, per avere ormai 40 anni, per non essere madre ecc. ecc. ecc.
Molto spesso tuttavia tali domande provengono proprio da altre donne che hanno fatto scelte diverse e hanno vissuto esperienze diverse e che magari sono cresciute coltivando questi pregiudizi e che, dunque, non saprebbero immaginare la propria vita diversa da quella che si sono create (imposta dalle convenzioni) e che viene spesso raccontata nei libri delle favole in cui “vissero tutti felici e contenti”.
La realtà è ben diversa. A 40 anni, infatti, per chi vive di questi stereotipi devi per forza essere già sposata, devi avere magari almeno un figlio altrimenti il quadretto della bella famigliola felice che le convenzioni e gli stereotipi hanno creato nella nostra società non si realizza!
Eppure nelle società occidentali ci sono più single che persone che vivono stabilmente con un partner.
Essere single in certi casi può essere una vera e propria scelta di vita, oppure un periodo transitorio in cui si è in cerca della persona giusta. Tra i single, poi, c’è chi ritiene questo stile di vita il migliore possibile e chi invece vive questa situazione in modo negativo, con sentimenti di solitudine e tristezza e chi invece lo vive nella consapevolezza che un giorno qualcosa potrebbe cambiare ma non che per forza deve cambiare!
Ecco i luoghi comuni sulla vita da single:
I single sono meno felici
L’amore, soprattutto nella fase iniziale, è caratterizzato da euforia ed entusiasmo. Tuttavia, l’innamoramento può essere transitorio e in ogni coppia bisogna, prima o poi, scendere a compromessi e fare alcune rinunce o delle scelte.
Se è vero, quindi, che innamorarsi è molto piacevole, è anche vero che stare insieme implica un certo grado di sacrificio. Riconoscere di non essere pronti potrebbe essere segno di maturità.
Inoltre, la vita da single a volte – anzi certamente – è preferibile ad una vita di relazione sentimentale e di coppia totalmente insoddisfacente, in cui si rimane insieme magari per paura della solitudine o per dipendenza affettiva o addirittura per salvare le apparenze quelle stesse apparenze per cui ad una certa età non puoi essere ancora single!
Vivere da soli è molto triste
Non per forza. Una persona single può sentirsi meno sola di una con un partner. A volte infatti stare in coppia porta a trascurare le amicizie e la famiglia, con il risultato di sentirsi davvero isolati quando l’altro non c’è o la relazione finisce.
I single, al contrario, spesso hanno più cura di questi legami e così sono meno soli. A volte si è meno soli da single di quanto non lo si sia in coppia perché magari si vive come delle monadi in totale solitudine pur essendo formalmente sotto lo stesso tetto.
Non è sposata, ma vorrebbe esserlo
Questo mito sui single è molto resistente e parte dalla convinzione che non avere un partner sia un fallimento specie per la donna perché resistono quelli che possono e devono definirsi gli stereotipi di genere!
Eppure i motivi per essere single sono tanti: ad esempio c’è chi preferisce essere più libero, chi vorrebbe sviluppare di più la propria carriera lavorativa e chi, semplicemente, non ha ancora trovato una persona adatta a sé e non gliene importa nulla di stare con qualcuno per il mero gusto dell’apparire all’esterno collocata all’interno di un rapporto di coppia.
“È una zitella”
La parola “zitella” ha un tono certamente dispregiativo e di solito etichetta quelle donne che raggiungono una certa età senza essersi mai sposate. L’uso di questo linguaggio appartiene a volte a delle donne che lo usano per catalogarne altre di donne e quindi non ci meravigliamo se poi entra a far parte del gergo popolare.
Questo stereotipo di genere però riflette una mentalità decisamente anacronistica ma forse – anzi senza forse – decisamente sessista perché il corrispondente maschile, infatti, è più raro e sembra avere connotazioni più positive.
Ci sono diversi motivi per cui si decide di rimanere single:
Figli o carriera?
A volte ci si trova di fronte al dilemma lavoro-famiglia. Questo è vero in particolare per le donne che, a volte, a causa della maternità devono rinunciare alle proprie ambizioni lavorative e di autorealizzazione. Molte persone allora scelgono il lavoro proprio perché sanno che si sentirebbero frustrate a rinunciarvi per avere figli. Nessuno tuttavia può giudicare o esprimere valutazioni etiche su tali scelte eppure molte donne lo fanno nei confronti di altre!
In ogni caso, essere single è una condizione normale, che non è “da sfigati” o “da zitelle”.
Al contrario, può essere molto positiva se porta a vivere più pienamente le relazioni amicali e familiari o se permette di conoscere meglio se stessi e di non dipendere da nessuno tantomeno da un uomo.
Non trascurare i propri interessi annullandosi nel partner per il mero bisogno di raccontare a se stessi o agli altri di avere un compagno e quindi una relazione è certamente il modo migliore per vivere qualunque tipo di rapporto!
“Non siamo fatti per stare da soli ma nemmeno con chiunque”.
E quando si dice “vissero tutti felici e contenti”, dove sta scritto “INSIEME?”
Noi ci siamo!
Eugenia Acquafredda