Siamo messi male, molto male, amici miei.
Natale 2020 è alle porte e noi facciamo di tutto per non fare nulla.
Beninteso: la colpa è un po’ di tutti: di chi vuole procrastinare nel tempo la propria “fine”, cercando di capire in che modo ci si può riciclare; di chi sa bene che lo scranno vale un po’ di visibilità (ché senza lo scranno manco li cani lo vorrebbero); di chi – dovendo cercare di far ragionare le prime due categorie di “colpevoli” – non riesce a far passare il messaggio che l’apocalisse (politica) è vicina e che ricevi ciò che dai.
Gestione approssimativa della res publica; voglia di giocare a fare il leader, mentre tutto doveva andare diversamente; scherzi con il fuoco con la consapevolezza che – bene o male – si sarebbe caduti in piedi.
Certo, la fortuna aiuta gli audaci … ma, prima o poi, i nodi vengono al pettine e la ruota si blocca per poi tornare indietro.
I conti si pagano. E li dovrebbe pagare chi ha fatto acquisti o, al tavolo verde, si è seduto per giocare. Sarà così?
E’ vero: tutto comincia in un attimo, quando meno te lo aspetti. Ma tutto finisce.
E noi stiamo finendo peggio di come abbiamo iniziato.
Le avvisaglie ci sono tutte, basta saperle cogliere.
Cassandro