Il 29 Gennaio 2021, presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Bari, si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario cui presenzierà anche il Presidente del nostro Coa, rappresentante istituzionale della Avvocatura del Foro di Bari.
Sicuramente la cerimonia sarà a ranghi ridotti ed avrà una risonanza minore rispetto agli anni passati, quando però il Covid non esisteva e non era umanamente immaginabile. Oggi invece scandisce ogni singolo attimo della nostra esistenza e ne dobbiamo tener conto.
Avremmo preferito che, dopo i vari episodi succedutisi da Aprile scorso ad oggi (non ultimo, il diritto di tribuna ritenuto, dal Consiglio Giudiziario del Distretto della Corte d’appello di Bari, come una potenziale “bomba” che gli avvocati – definiti, in pratica, degli spioni – potrebbero utilizzare contro i Magistrati) tale cerimonia venisse disertata, come forma estrema di protesta.
In pratica, se siamo un orpello indesiderato nella Giurisdizione, noi non partecipiamo. Tuttavia, ci rendiamo conto che tale cerimonia offre una “finestra” da cui il Presidente dovrebbe parlare per gridare al mondo che così non va. Ci aspettiamo che il Presidente del Coa dica, chiaramente, cosa non è andato, che dica chiaramente che la Avvocatura deve collaborare con la magistratura (e non subirne le decisioni), che il dialogo deve essere su base paritetica e non chinando il capo, che – quando si parla di linee guida – queste prima si devono concordare, che gli Avvocati non sono “immagazinatori di dati sensibili” da utilizzare contro questo o quel giudice.
Ferma restando la nostra titubanza in ordine alla partecipazione della Avvocatura alla cerimonia del 29 Gennaio (visto che si rischia di fare “passerella” fine a stessa), ci auguriamo che le criticità dell’ultimo anno siano sottolineate a chi rappresenta una parte (e non la totalità) del mondo della Giurisdizione. Non siamo ospiti (come è stato detto) della Giurisdizione; siamo parte essenziale della stessa. Che piaccia o no!
Direttivo Futuro@Forense