Il 19 Marzo u. s. si è tenuto un webinar (organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari e dalla Associazione Futuro@Forense), dal titolo “Vaccino e Covid 19: opportunità o obbligo di legge”, accreditato presso il COA di Bari quale evento formativo e per cui
ai partecipanti allo stesso webinar, venivano riconosciuti 2 (due) crediti formativi.
Quali relatori erano stati individuati la Dr.ssa Lidia Dalfino (Dirigente medico presso l’Unità Ospedaliera di Anestesia e Rianimazione del Policlinico di Bari e Coordinatrice della Terapia Intensiva COVID del Policlinico d Bari) ed il Prof. Avv. Nicola Grasso (Professore Associato di Diritto Costituzionale presso l’Università del Salento di Bari), proprio a sottolineare che – mai come in questo caso e sia pure nelle evidenti diversità ontologiche – medicina e legge devono contemperarsi e confrontarsi.
Non abbiamo avuto la fortuna di sentire la relazione della Dr.ssa Lidia Dalfino, a causa del particolare momento storico (in cui i contagi sono in esponenziale aumento e la presenza costante dei medici in terapia intensiva è opportuna e necessaria). A lei ed a tutti coloro i quali (medici e paramedici) sono in prima linea, con spirito di abnegazione e sacrificio ed a rischio della propria stessa vita, vanno il nostro plauso, il nostro affetto ed il nostro incoraggiamento: in fondo sono loro a tenere la barra dritta ed a evitare che il sistema collassi, con tutte le conseguenze immaginabili che tale crollo potrebbe avere.
La sua testimonianza dal campo sarebbe stata illuminante; ma va bene così e non possiamo fare altro che augurare a lei ed a chi si trova in prima linea, sentito ringraziamento per ciò che stanno facendo da 13 mesi ormai. Allo stesso tempo, un sentito ringraziamento va al Prof. Avv. Nicola Grasso il quale, più volte sollecitato dal moderatore dell’incontro, ha affrontato varie tematiche, partendo dall’obbligo
vaccinale quale dovere gravante sul singolo cittadino per la tutela della collettività.
Il Prof. Nicola Grasso, in particolare, si è soffermato su alcuni concetti per i quali è necessario procedere a delle riflessioni, partendo da un principio espresso dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 5 del 2018: nel richiamare il contemperamento dei diritti individuali e di quelli
collettivi, la Corte Costituzionale, ha sancito l’obbligo gravante sul legislatore (allorquando debba procedersi alla previsione di un obbligo vaccinale) di rifarsi alla scienza medica.
Tale principio – che in sé sarebbe da considerarsi scontato – tuttavia (e soprattutto nel periodo particolare che stiamo vivendo) sembra essere messo in discussione da chi (per i motivi più svariati) non ritiene affidabile le risultanze cui la scienza è pervenuta, sollevando dubbi (della più disparata natura) circa la affidabilità e la sicurezza delle cure e, addirittura, paventando interessi della più losca natura (peraltro fondandoli più su congetture).
Lo stesso relatore si è poi soffermato su alcuni aspetti locali della questione relativa alla opportunità della vaccinazione obbligatoria (la quale, certamente, non può prescindere dalla libertà del singolo cittadino di non vaccinarsi, fatti salvi i diritti della collettività, a prendere le dovute
contromisure per la propria tutela), parlando della Legge Regionale n. 27 del 2018 la quale (primo caso in Italia) aveva previsto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari in determinati ambiti ospedalieri.
Tale Legge era stata tacciata di incostituzionalità dal Governo della Repubblica Italiana al punto che è dovuta intervenire la Corte Costituzionale (sentenza n. 137 del 2019) dichiarando che la Legge Regionale va interpretata nel senso che la materia della tutela di particolari ambienti di lavoro deve soggiacere alle regole della organizzazione dei singoli ambiti i quali ben possono essere
oggetto di autonoma (e particolare) regolamentazione, anche in deroga alla generica regolamentazione di Legge. Di fatto, è stata riconosciuta, dalla Corte, la autonomia delle singole Regioni a legiferare in ordine all’obbligo vaccinale degli operatori sanitari.
Proprio partendo da tale principio e volendo ampliare il discorso alla situazione vaccinale in Puglia, il moderatore ha voluto far scivolare il discorso sulla situazione confusa della didattica pugliese, alla luce delle svariate (e non sempre lapalissiane) ordinanze del Presidente della Regione, come riguardante l’obbligatorietà o la facoltatività della didattica in presenza o a distanza.
Giustamente, il relatore ha espresso un suo pensiero (da ritenere condivisibile) in base al quale la Politica deve assumersi la responsabilità delle scelte da adottare, non lasciandosi trasportare dalla emotività (e dalla liquidità) delle persone. Chi è stato chiamato a gestire la res publica, non può assecondare idee che, in qualche modo, smentiscano il concetto di dovere di governare in nome di una non meglio identificata idea personale (magari anche dettata da singole esigenze) della Politica.
Il concetto che deve passare, quindi, è: la norma è generale e vincola i consociati (compresi i dissenzienti), soprattutto in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo e che, purtroppo, sta comprimendo la libertà del singolo, a vivere una vita normale.
Alla domanda precisa “ma cosa pensa allora: il vaccino deve essere subito o costituisce una opportunità?”, il relatore ha detto che, a suo giudizio, costituisce una opportunità.
Potremo essere d’accordo con il Prof. Grasso o non esserlo; di certo, il webinar ha costituito uno spunto di riflessione dal quale (se si vuole) si può partire, per affrontare seriamente la materia, da un punto di vista giuridico.
Allo stesso tempo, l’incontro ha rappresentato un momento di confronto e di studio che la Associazione Futuro@Forense (di concerto con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari) ha voluto far assurgere a momento formativo, nella speranza che i partecipanti al webinar non si siano annoiati.
Noi ci siamo!
Nicola Zanni