La coda di paglia e noi

“Il racconto narra la sventura di una volpe che disgraziatamente rimase intrappolata in una tagliola. Sofferente e impaurita la bestiola riuscì in gran parte a liberarsi, ma durante la fuga la coda venne deturpata dalla morsa, tanto che la volpe rimase menomata e priva della sua bellezza. Vergognosa e imbarazzata si costruì una coda di paglia sperando di non essere scoperta dagli altri animali. La voce però giunse attraverso un gallo all’orecchio dei contadini che, per proteggere i pollai, accesero dei fuochi di fronte alle stie. Da quel giorno la povera volpe non poté più cacciare per paura di bruciarsi la coda di paglia ed essere quindi scoperta” (dal web).

La corsa al vaccino ha evidenziato la natura umana, rendendo attuale il concetto di mors tua vita mea, concetto che tutti hanno sempre inteso a parole respingere (ma che nei fatti stanno attuando).

Però, ipocritamente, nessuno può dire la verità: si stanno trovando le scuse più assurde per “passare avanti” agli altri, mossi dal principio “eh ma io ho più diritto”.

Guai però ad evidenziare che ci sono categorie di persone più bisognose di altre e che, molto spesso, chi si vaccina, per svariati motivi (leciti, per carità!), lo fa in danno di altri soggetti. 

La corsa alla personalizzazione delle considerazioni generali fa sì che le code di paglia si brucino in fretta, dando vita a pietosi show caratterizzati, appunto, dal “ma io ho diritto” e dal sentirsi offesi per ogni parola letta o ascoltata.

“Zitto e pedala” deve essere il motto, sorvolando su figure professionali create ad hoc e su aventi diritto (per loro sfortuna) finora relegati agli inferi.

Le code di paglia – invece di tacere – strepitano, urlano, si offendono, dimenticando che, talvolta, una parola è poca e due sono troppe e che con una parola di meno ti ritiri a casa.

Mors tua vita mea… e le belle parole vanno a farsi benedire.

Ma questo è il limite di un sistema che, finora, si è basato su altre fondamenta (le conoscenze, lo status), alla faccia delle belle parole.

Noi ci siamo e punteremo sempre l’indice contro gli ipocriti che predicano bene e razzolano male.

Questi, invece, continuino a schiumare rabbia ed a bruciarsi la propria coda di paglia!

Nicola Zanni

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