Ma il Congresso ordinario di Lecce si farà? e se sì, quando?

Siamo in paziente e confidente attesa di poter leggere la delibera (le delibere meglio) con le quali CNF, OCF e il Comitato Organizzatore hanno deciso di rinviare sine die il Congresso nella sessione ordinaria di Lecce, che doveva svolgersi nel prossimo ottobre, e verificare le relative motivazioni.

Nell’ordine del giorno della sessione ulteriore che aprirà i battenti (sic!!) tra tre giorni, non abbiamo rinvenuto nulla che faccia riferimento alla determinazione della nuova data del congresso ordinario, nè tantomeno alla eventuale sostituzione della sede, laddove eventualmente si fossero riscontrate difficoltà organizzative (se ricordate feci un post dopo che il coordinatore OCF Giovanni Malinconico, in un evento streaming – forse una assemblea OCF – aveva detto senza mezzi termini che c’erano problemi organizzativi, di cui peraltro nulla è dato ai mortali sapere).

Oggi troviamo un post di Vincenzo Caprioli, collega di Lecce sino a poco tempo fa componente del Consiglio dell’Ordine, che ci sembra opportuno riprodurre anche qui, perchè affronta il tema di coloro che sono stati eletti in violazione del divieto di doppio mandato, ma anche quello del Congresso di Lecce… scomparso nelle nebbie… e di cui più nessuno a livelli apicali parla più, quasi fosse una sorta di Moloch, che richiede un grande e dispendioso sacrificio, da relegare nell’ombra… e da dimenticare.

Eccovi il post in questione: “CON IL SENNO DI POI” Quando la tempesta arriva è saggio rientrare nel porto. Oggi lo dico con molta più convinzione di due anni fa. La scelta era, per me, netta, da fare senza esitazioni. Se fosse stata personale. Con le altre persone coinvolte, però, la differimmo finchè fu possibile. Pensavo fosse comunque tardiva, ma non immaginavo che a due anni di distanza, altre persone resistessero a pressioni anche maggiori. Non immaginavo, ovviamente, che a due anni di distanza non si svolgesse il congresso ordinario a Lecce; ma un scimmiottamento di congresso a Roma. Scimmiottamento: = non può dirsi politicamente autorevole un congresso nel quale il CNF si presenta, sotto la spada di Damocle della giurisdizione civile, con una presidente facente funzione, ed OCF non prende posizione sul punto; = non può dirsi politicamente credibile un congresso nel quale i delegati congressuali, già fortemente indeboliti dalla prorogatio, non trovino il tempo di illustrare a chi li designò tre anni fa le tesi congressuali (…ammesso che ve ne siano). Ed intanto, tempus ruit. In questi due anni, la pandemia ha impresso accelerazioni a processi magari intuibili ma non immaginabili nella loro complessità e nei loro effetti. Il Foro di Lecce merita il suo congresso, ma merita, soprattutto, un congresso che lasci il segno, = nella rappresentanza, con la archiviazione del modello diarchico, bizantino nella concezione ed assurdo nella applicazione concreta; = nella professione, discutendo veramente di una avvocatura in grado di comprendere i fenomeni del suo tempo e di rendere alla popolazione la propria funzione sociale”.

Michelina Grillo

Ma

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