Nel suo ultimo intervento, il Grillo parla del senso di vergogna.
Arrivati a questo punto, c’è da chiedersi chi può provare vergogna e perché.
Dovrebbe provare vergogna chi – in nome della democrazia e della dittatura della maggioranza – ha imposto delle regole non condivise nè condivisibili. Ma sul punto si dovrebbe aprire un dibattito che non si capisce dove arriva.
Dovrebbe provare vergogna chi, senza colpo ferire e facendo sfregio alla propria intelligenza, ha seguito il “duce” di turno. Non chiediamoci se fu vera gloria; piuttosto poniamoci il dubbio se si può parlare di esseri intelligenti (nel senso latino del termine, intelligens = che riesce a comprendere le cose che capitano intorno a lui/lei).
Perché costoro devono provare vergogna?
Lo devono fare in primis per se stessi.
“Non c’è cosa più bella di mettersi davanti allo specchio, al mattino, e riuscire a guardarsi in faccia” (dal web). In pochi riescono a farlo, ma tutti dicono di riuscirci. Sarà …
Ma, caro Grillo, deve esserti chiaro un concetto: a parecchi piace rotolarsi nel fango; questi però non avranno mai il coraggio di ammetterlo. E diranno sempre che non è colpa loro.
Ecco: quando si parla di vergogna, si tengano ben presenti il fango e le responsabilità. In particolare le proprie!
Nicola Zanni