Doppio mandato e ricambio zero

Il CNF ormai si sta adeguando alle varie pronunce delle Sezioni Unite della Cassazione: il mandato è un unicum da considerarsi in termini “oggettivi”, non potendosi (e non dovendosi) avere riguardo alla posizione soggettiva del singolo consigliere. In poche parole: il consigliere Nicola Zanni, eletto ad Ottobre 2017 (dopo il commissariamento dell’Ordine di Bari) fino al 31 Dicembre 2018, ha svolto la sua funzione per il periodo 2015 – 2018. Ergo, dopo aver svolto la funzione di consigliere per il periodo 2019 – 2022, è diventato ineleggibile per la consiliatura 2023 – 2026. Fine della storia.

Per chi non crede che la propria vita si chiuda con la sua funzione di consigliere (ma, anzi, ritiene questa esperienza un arricchimento interiore), il continuare ad esercitare l’arte della Avvocatura non costituisce un problema. In fondo, non si è mai smesso di esercitare la Professione.

Tuttavia, guardando – politicamente – i risvolti del limite del doppio mandato, non si può non notare come il fatto di non aver saputo (o voluto) creare un “ricambio”, costituisca un grosso problema che chi ha cuore le sorti della politica forense, dovrà fronteggiare per il futuro.

Premesso che tutti si è necessari e nessuno è indispensabile, oggi possiamo solo assistere inermi ed inerti a ciò che verrà.

Il c.d. senso del dovere ha obnubilato la mente di quanti, forse ritenendosi “uomini della Provvidenza” di lateranense memoria, hanno ceduto alle lusinghe del “ghe pensi mi” e non hanno pensato che, dopo di sé non c’è il diluvio, che la vita continua e che il bene comune non coincide (molto spesso) con le proprie ambizioni.

Non si è voluto comprendere lo spirito del limite imposto per legge, alla durata dei mandati. E questa imposizione è tanto più dura da ingoiare quanto più grande è la voglia di creare quei consensi “para – oceanici” dietro i quali taluni si vogliono nascondere.

“Del domani non v’è certezza”, certo. Ma, prima di bestemmiare contro il cielo, contro il destino cinico e baro, contro chi “non capisce”, due domande sarebbero da porre a sé stessi: perché non si è creata una classe politica che deve venire dopo questa è perché tanta gente si è disamorata della politica (e della politica forense, in particolare).

Torme di qualunquisti si stanno facendo sentire, ora. E la colpa, scusate, è anche la nostra.

Nicola Zanni *

 

*Presidente di Futuro@Forense e Consigliere dell’Ordine

(ineleggibile nella consiliatura 2023 – 2026)

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