Cari ed opportunisti lettori Vi scrivo dal mio rifugio dorato (effettivamente sono solo dall’altro lato del fiume, sono proprio quello che vi guarda comodamente seduto su di una lussuosa e comoda poltrona) per condividere con Voi una insolita e curiosa vicenda accaduta qualche giorno fa.
Nulla di grave, beninteso, tutto come previsto.
Ero assorto nei miei pensieri, sebbene con gli occhi attenti a quanto accadeva dall’altro lato del fiume, quando mi sono ritrovato a cantare questa filastrocca
Giro giro tondo
Casca il mondo
Casca la Terra
Tutti giù per terra
In verità, non si è trattato di un vero e proprio canto, piuttosto era una nenia che, piano piano e senza che me ne accorgessi, ha fatto calare un velo di inconsapevole tristezza.
Vi ho visti Tutti.
Assorti nelle vostre meschinità, presi da quello strano sentimento a metà tra l’ambizione e lo spirito di sopravvivenza. L’uno contro l’altro nel circo della vita, dove la battaglia, lungi dall’essere leale e cavalleresca, si consuma in colpi bassi e colpi sferrati a tradimento.
Se di Voi avessi considerazione, anzi, se Vi ritenessi esseri senzienti, Vi dedicherei un aforisma di un autore francese Jules Renard
“Per arrivare, occorre fare bassezze o capolavori. Di cosa vi sentite più capace?”
Vi conosco bene e già immagino le Vostre composte ed educate risposte.
Certo, magari in un moto di dignità, o più semplicemente, presi da una incontenibile voglia di sincerità, qualcuno di Voi (in verità, per come Vi conosco, pochissimi di Voi) potrebbe ricorrere all’icastica espressione – coniata dal sempre attuale Longanesi –
“tengo famiglia”
Unico e solo lasciapassare alla vostra naturale viltà.
Si è fatto tardi e le mie stanche membra richiedono migliori attenzioni le quali mi impongono di allontanarmi definitivamente e lasciarvi al Vostro ineluttabile destino.
Tuttavia, prima di andare definitivamente via, consentitemi di farvi dono di un passaggio tratto da una orazione di Cicerone pronunciata nel corso di un processo per brogli elettorali a carico di tale Plancio (29)
“PIETAS ERGA DEOS OMNIUM VIRTUTUM FUNDAMENTUM EST ATQUE HOMINES PII SEMPER LAUDABUNTUR”
(La devozione nei confronti degli dei è il fondamento di ogni virtù e tutti gli uomini pii saranno sempre lodati)
Se proprio non siete capaci di fare capolavori siate almeno pii ed abbiate fiducia. Anche per Voi arriverà il tempo delle lodi.
Fidatevi,
Io sono il Grillo