Nei corridoi dell’Hotel Tiziano di Lecce, ove si sta celebrando il 35° Congresso Nazionale Forense, abbiamo incontrato la Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, avv. Serena Triggiani.
Non ci facciamo sfuggire l’occasione e raccogliendone la disponibilità, porgiamo qualche domanda.
Buon pomeriggio Presidente, Le prendiamo solo qualche minuto per rivolgere un paio di domande per il giornale Futuro@Forense. Avvocata Triggiani, questo è il suo primo Congresso da Presidente del Consiglio dell’ordine di Bari .
Quali le sue emozioni?
Di Congressi nazionali ne ho vissuti tanti, nella politica forense ho militato da tanto tempo, dapprima come delegata e poi nei ruoli associativi, infine in quelli istituzionali.
Da Presidente sento un pari coinvolgimento ai lavori dell’assise, ma certamente una responsabilità maggiore rappresentando i quasi 6900 colleghi dell’Ordine, a cui spero di dare una qualche risposta in termini di futuro professionale insieme ai delegati baresi.
Presidente Triggiani cosa si aspetta da questa assise?
In Termini di aspettativa è difficile dire quanto aspettarsi dai lavori congressuali. C’è però da dire che rimane la speranza che le avvocate e gli avvocati del futuro possano avere un ruolo più forte, un riconoscimento e un valore nella imprescindibile funzione che svolge, che possano proiettarsi nella professione del futuro con nuovi sbocchi, che possano essere valorizzati e adeguatamente compensati per il lavoro importantissimo svolto a tutela dei cittadini.
Un altro augurio che faccio a me stessa e alle colleghe avvocate, è che con un welfare adeguato e un cambio di passo culturale si possa rimediare urgentemente al divario economico e reddituale che affligge le tante professioniste
Vuole mandare un messaggio ai Colleghi?
Il messaggio ai colleghi è di tenere alta – nonostante la crisi economica e di credibilità che investe l’intero comparto – l’asticella della dignità, consapevoli della funzione imprescindibile nella giurisdizione, garante do comunque al cittadino una prestazione qualificata, perché solo un professionista preparato e corretto può riequilibrare il rapporto tra poteri dello stato democratico.
La dignità e il ruolo sociale è ciò che ci siamo promessi tutti in apertura dei lavori congressuali, e su questo non abbasseremo la guardia.
Grazie per la pazienza
Michele Rubino
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