XXXV Congresso Nazionale Forense. La parola ai delegati: l’avv. Giuseppe Massari

In questa prima giornata congressuale, nei corridoi dell’hotel Tiziano, prima della sessione pomeridiana abbiamo incontrato e intervistato l’Amico e Collega avv. Giuseppe Massari

Buon pomeriggio, avv. Massari, possiamo farle alcune domande?

Certamente.  Grazie mille a voi

La sua prima volta al Congresso in qualità di delegato.

E’ vero.  E’ la mia prima esperienza come delegato e sono orgoglioso di rappresentare il mio foro

Prima volta al Congresso come delegato, ci riassume le sue emozioni.

Innanzitutto devo ringraziare i 750 colleghi che hanno voluto che li rapprentassi in questo congresso.

L’emozione deriva soprattutto dalla fiducia riposta in me e negli altri delegati.

Poi il congresso ha un fascino tutto suo. Ti confronti con l’avvocatura intera.

L’incipit con l’inno nazionale e l’inno europeo, poi, è da brividi

 

Quali sono le sue aspettative a poche ore dall’inizio dei lavori?

Spero in un congresso costruttivo che serva da pungolo verso il legislatore.

Io personalmente ho presentato una mozione sulla riforma Cartabia del processo penale, la quale evidenzia alcuni aspetti positivi ma anche quelle che, a mio avviso e ad avviso dell’associazione “maggiormente rappresentativa” Movimento Forense, ne sono le lacune: in primis una visione cronocentrica a detrimento delle garanzie e soprattutto lo scarso se non nullo investimento di risorse senza le quali ogni riforma rischia di rimanere una goccia nell’oceano.

Buon lavoro Beppe

Michele Rubino

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