Mentre sono tranquillo e beato in attesa del carro trainato dai somari, scorgo in lontananza un somaro (questo sì vero). Poiché sono tendenzialmente contrario ad inforcare gli occhiali (nonostante la mia miopia me lo imponga), strizzo gli occhi per inquadrare meglio il soggetto in questione e, sorpresa!, vedo un somaro intento a scalciare e a ragliare nervosamente.
Incuriosito da tanta verve asinina, faccio qualche passo verso di lui e, tenendomi a debita distanza (in fondo, i calci dei somari fanno male ed io non sono ancora un asino), gli chiedo il motivo di tanto malessere e di tali versi sgraziati.
Mi risponde dicendo: “io sono più bravo di tutti; eppure hanno ritenuto meritevole di considerazione uno più piccolo di me, per un incarico”. Ancora di più incuriosito, gli chiedo cosa avesse fatto per potersi meritare questo trattamento e questi mi risponde: “ero dalla parte sbagliata. Credevo di stare dalla parte buona, dopo aver fatto il salto della quaglia; ed ora mi trovo ancora dalla parte sbagliata”.
Lo invito, quindi, a venire con me, contento – io – di aver trovato (eureka!) un primo somaro che tira il carro che mi porterà nel paese della cuccagna. E lui accetta. Forse perché crede che, questa volta, non verrà scavalcato da me che sono più piccolo di lui.
O forse perché non si rende conto di essere un vero ciuco…
Lucignolo
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