Si è svolto presso la Biblioteca del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari un evento formativo dal titolo: “Il Foro incontra Cassa: Morosità e Soluzione del Problema” organizzato dalla Associazione Futuro@Forense.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente del COA a mezzo della Consigliera dell’Ordine, nonché Tesoriera della Associazione F@F avv. Eugenia Acquafredda e del neo Presidente della associazione Futuro@Forense avv. Vito D’Astici, si è entrati nel vivo del botta e risposta con gli iscritti sul tema della morosità con i nostri Componenti distrettuali del Comitato dei Delegati di Cassa Forense avv.ti Francesco Maione e Antonio Benegiamo, ai quali va il nostro più sentito e sincero ringraziamento per aver accettato non solo l’invito, ma per aver accettato anche di sottoporsi alle domande dei colleghi e delle colleghe presenti.
L’incontro è stato moderato dalla sottoscritta, alla quale è spettato il compito di rompere il ghiaccio con la prima domanda che è stata sottoposta al collega Francesco Maione, al quale è stato chiesto di spiegare quale fosse il ruolo all’interno degli Organi di Cassa di tutti i componenti facenti parte del Comitato dei Delegati ed è venuto fuori che il loro compito, tra gli altri, è quello di emanare regolamenti previdenziali e / o assistenziali, tanto che gli stessi (Maione e Benegiamo) stanno lavorando, proprio in quanto componenti della commissione, alla redazione del nuovo regolamento unico della previdenza che prevederà il definitivo passaggio dall’attuale sistema retributivo (ovvero quello che si basa sui redditi dichiarati) a quello contributivo puro.
Gli ospiti hanno precisato che la tassazione di coloro che appartengono alla gestione separata è nettamente superiore alla tassazione applicata invece da Cassa ai propri scritti che, attualmente è del 15% a fronte di quella della Gestione Separata che ammonta a circa il 25%.
Il Delegato Cassa avv. Antonio Benegiamo, memore anche della sua esperienza da Segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari nella scorsa legislatura, ha ricordato a tutte e a tutti come la mancata dichiarazione ovvero il mancato invio del Modello 5 entro il 30 settembre di ciascun anno è, non solo preludio al mancato versamento degli oneri collegati al suddetto invio (mancato pagamento degli F24 scadenza luglio e dicembre di ciascun anno), ma costituisce altresì anche un illecito deontologico che, ai sensi dell’art. 20 della Legge Professionale 247/2012, determina la sospensione amministrativa dall’esercizio della professione dell’iscritto.
Si è entrati, pertanto, nel vivo del tema dell’incontro ed, infatti, si è chiesto ai graditi ospiti come Cassa Forense stesse affrontando il tema morosità e, sul punto, sia il collega Maione che il collega Benegiamo hanno elencato tutta una serie di iniziative già intraprese da Cassa, ovvero il recupero crediti mediante invio di decreti ingiuntivi e conseguenti pignoramenti e iscrizioni ipotecarie, attraverso la adesione alla “rottamazione quater” che ha permesso a molti colleghi o colleghe di vedersi falcidiare il credito da tutti gli interessi e le more ed, infine, il Delegato avv. Antonio Benegiamo si è soffermato su un nuovo organismo che è stato istituito all’interno di Cassa Forense ovvero la “Camera di Conciliazione” a cui qualunque avvocato in situazione di morosità può rivolgersi per cercare una definizione della propria posizione attraverso una rateizzazione del debito.
Tale Camera di Conciliazione, istituto creato nel 2022 evidentemente per arginare un fenomeno morosità che il Covid ha certamente enfatizzato, sta trovando un discreto riscontro tra gli iscritti, stante il numero di domande pervenute e la buona percentuale di accordi raggiunti.
L’ultima parte della chiacchierata è stata dedicata a tutte le iniziative a favore e a tutela degli iscritti, dei loro familiari sotto forma di prestazioni previdenziali, trattamenti assistenziali a sostegno della professione (si vedano i numerosi bandi promossi ogni anno) e numerose convenzioni anche con strutture sanitarie private per ottenere a prezzi calmierati prestazioni diagnostiche in strutture convenzionate.
L’incontro ha riconosciuto ai partecipanti ben 3 crediti deontologici.
Altri momenti di confronto ci aspettano e, quindi, non ci resta che ricordare il nostro motto:
NOI CI SIAMO!
Eugenia Acquafredda