L’avvocato e lo sport

Nell’ambito della kermesse della 2^ Giornata della Avvocatura (quest’anno intitolata “La Avvocatura, ponte fra Istituzioni e Cittadini”) si è avuto modo di affrontare anche il tema del rapporto fra Avvocatura e sport quale fenomeno sociale, in occasione dell’evento intitolato “Il ruolo dell’Avvocato nello sport quale fenomeno sociale”. A questo evento (cui hanno partecipato decine di colleghi interessati all’argomento) hanno relazionato, sollecitati dalle domande (non preventivamente concordate con i relatori) del moderatore, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocatii di Bari, Salvatore D’Aluiso, l’Avv. Manuela Magistro (Avvocato del Foro di Bari ed esperta di diritto sportivo) ed il giornalista Dott. Gaetano Campione, già capo della redazione sportiva de La Gazzetta del Mezzogiorno.

Il Presidente D’Aluiso, ribadendo il concetto che “laddove vi sono delle regole, vi devono essere gli Avvocati i quali, chiamati a vigilare sul rispetto delle stesse, essi per primi le devono rispettare”, nella sua articolata risposta ad una precisa domanda del moderatore, ha risposto che ormai anche la Avvocatura ha scelto di riservare le giuste attenzioni al fenomeno sportivo. Sul punto, D’Aluiso ha specificato che, proprio per questo motivo, il Consiglio Nazionale Forense ha deciso di creare una apposita Commissione, visto che il diritto sportivo non può e non deve essere considerato più un fenomeno di nicchia, avendo – al contrario – grandi potenzialità di sviluppo, nell’ambito delle specializzazioni professionali dell’Avvocato.

Sulla specializzazione del diritto sportivo e sulla necessaria specifica preparazione, si è soffermata l’Avv. Manuela Magistro la quale – oltre a riportare all’uditorio – la sua esperienza di dirigente sportivo di una associazione sportiva dilettantistica, nell’ambito della pallavolo, ha posto l’accento proprio sulla complessità e sulla peculiarità del diritto sportivo, soprattutto alla luce delle recenti riforme legislative che hanno ampliato (e forse anche complicato le varie leggi in materia. La predetta Professionista ha giustamente sottolineato come l’ambito sportivo, con tutti i lacci e lacciuoli che ormai la fanno da padrone 8anche) in quel settore, abbia bisogno sempre più di Professionisti (Avvocati e Commercialisti) esperti della materia. Non più improvvisazione, quindi (anche se già da tempo, ad onor del vero, l’improvvisazione è sparita dal panorama della gestione degli atleti e delle società, lasciando giustamente spazio a programmazione e realizzazione dei progetti) ma conoscenza della materia e preparazione degli addetti ai lavori!

Infine, il Dott. Gaetano Campione ha giustamente evidenziato come il fenomeno sport sia radicalmente mutato nel corso del tempo, tuttavia restando confinato nell’ambito del parlato. Egli ha parlato di sport da divano, attività, questa, cui sono dediti milioni di fruitori della materia, che invece dovrebbero comprendere come la attività sportiva possa e debba essere ritenuta una attività vitale. Lo stesso giornalista ha sottolineato altresì che, per un euro che si potrebbe spendere per svolgere una minima attività fisica, vi sarebbe un potenziale risparmio futuro di 3 euro per cura ed assistenze di patologie legate alla vita sedentaria. Lo sport come prevenzione, appunto. Infine, da lui è stato specificato il motivo per cui v’è stato lo sdoppiamento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), con la creazione di una S.p.A. (Sport e Salute) che si occupa della gestione delle attività sul territorio (nazionale e regionale). Motivo sicuramente politico, a suo giudizio, che di certo non giova al miglioramento (o allo snellimento) della diffusione delle attività sportive fra i cittadini.      

Questo incontro, dunque, ha avuto il pregio di evidenziare – ancora una volta – come vi sia la necessità che la Avvocatura divenga sempre più soggetto intermediario tra Istituzioni e cittadinanza. In questi mesi vedremo …

            Nicola Zanni

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