Il mozzo ed il capitano durante la burrasca

Durante una burrasca, il capitano deve fare in modo da non perdere il controllo della nave e, per fare ciò, deve evitare di parlare di sciagure con l’equipaggio. Solo così potrebbe riuscire a non non fiaccare la fiducia e le speranze di costoro.

Tutto deve rimanere nascosto.

Quando però qualcosa trapela, il mozzo vuole sincerarsi di ciò che sta accadendo, potendo ricevere due sole risposte: o la verità o la verità del comandante della nave.

Il più delle volte riceve la seconda risposta.

E se il mozzo vuole fare carriera, ha due possibilità: o subire passivamente la risposta del comandante, abbassare la testa e far passare per verità assoluta la risposta del comandante. O cercare di capire la verità delle cose.

Il più delle volte sceglie la prima strada.

Per pigrizia, per indolenza, per comodità o, più semplicemente, per non intralciare il manovratore perché lo teme.

In fondo, il mozzo non è Diogene che cercava l’uomo con il lanternino.

E poi “se uno il coraggio non lo ha, non può darselo” (Don Abbondio da “I Promessi sposi”, A. Manzoni).

P. S. Ma la notte riuscite ad addormentarvi senza avere un sussulto di dignità? E la mattina riuscite a guardarvi allo specchio senza abbassare lo sguardo?

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