Qualche tempo fa, sempre da queste pagine, ho lanciato un interrogativo sugli avvocati in scadenza.
Era l’estate del 2019 e sembrava che il giorno della verifica fosse lontano.
Lo era per coloro i quali dovevano prendere decisioni in merito ma anche per i cinquantamila colleghi che sono stati iscritti coattivamente a Cassa Forense e che hanno “goduto” di una riduzione dei minimi da versare a fronte di un ridotto riconoscimento di annualità ai fini pensionistici.
Nel mese di gennaio 2020 la nostra Associazione, da sempre attenta – e non sono io a dirlo – a questi temi, promuoveva un convegno sulla Riforma della legge professionale con le ricadute sulla cassa Forense.
Ad una domanda sul tema i Relatori – entrambi delegati Cassa per l’Ordine degli Avvocati di Bari – risposero che una soluzione sarebbe stata trovata per quegli avvocati lì, anche perché erano trascorsi più di sei dei fatidici otto anni.
Il seguito è noto a tutti.
La pandemia provocata dal Covid 19 ha messo in ginocchio tutto il sistema e la crisi ha coinvolto non solo i cinquantamila ma anche altri colleghi che hanno dovuto incontrare e tuttora incontrano quotidianamente problemi nel mantenere la continuità lavorativa.
Ma ora che è suonata l’ultima campanella, che siamo all’ultimo giro e all’ultima corsa, che ne sarà dei cinquantamila?
Non c’è più tempo per rimandare le decisioni… è il momento del dentro o fuori, ma non solo per loro ma per tutta l’avvocatura.
Raffaele Magarelli