Campagne pubblicitarie e stereotipi

È stato spesso affermato che la pubblicità sia lo specchio della società in cui si vive e che ne rappresenti, pertanto, le idee e i valori più comunemente condivisi e diffusi.

Se così fosse, analizzando attentamente i contenuti attualmente proposti da alcune campagne pubblicitarie, qualcuno potrebbe sollevare dei dubbi sulla direzione che la nostra società pare stia prendendo.

In un periodo in cui una grave questione sociale, quale il femminicidio e la violenza sulle donne, riempie tristemente tutte le prime pagine dei giornali, una buona parte dell’opinione pubblica continua ad accettare la divulgazione di pubblicità che sviliscono la figura femminile e trasmettono messaggi etichettabili come sessisti.

Da alcuni giorni purtroppo spopola sul web una polemica scatenata da un manifesto pubblicitario comparso a Lizzanello – un paese in provincia di Lecce – che ritrae una cameriera sexy con in mano uno spolverino e lo slogan equivocabile “Ve la diamo gratis” che sponsorizza un’agenzia di pulizie e sanificazione.

Nonostante siano passati cinquant’anni dalla rivoluzione femminista, la cultura italiana dimostra come, di fatto, passi in avanti non siano stati assolutamente fatti.

Il sessismo fa parte della quotidianità e spesso uomini e donne neppure se ne accorgono; ad influire è soprattutto la pubblicità sessista che quotidianamente insinua stereotipi volti a marcare la differenza di genere.

Si ritiene che chi ha lanciato questa campagna pubblicitaria abbia voluto rimarcare la differenza di genere facendo riferimento non solo ai doppi sensi attraverso la frase “ve la diamo gratis” con l’immagine della donna vestita da cameriera, ma anche scegliendo – guarda caso – l’immagine femminile per illustrare come, determinati lavori – nella specie le pulizie – siano evidentemente più adatti ad una donna meglio ancora se piacente.

Questi messaggi abbondano di doppi sensi, di allusioni sessuali e di donne ridimensionate nelle loro potenzialità per non dire sottomesse ad una cultura e a stereotipi di genere ancora fortemente radicati nella società e, pertanto, di fronte a tali manifestazioni di gretto sessismo, noi dell’Associazione “Futuro@Forense”, la quale annovera tra le proprie Socie 2 componenti del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Bari, gli avv. Eugenia Acquafredda e Maria Bruscella e numerose altre Socie che si occupano di violenza di genere e di combattere gli stereotipi ad essa connessi, manifestiamo tutto il nostro disappunto, dissociandoci da queste becere forme di sessismo che puntano sulla mera mercificazione del corpo della donna, riducendola a puro oggetto del piacere maschile e sulla stereotipizzazione del ruolo che le donne ricoprono nella società, siano queste madri, casalinghe, collaboratrici domestiche, segretarie d’ufficio, professioniste o qualunque altra cosa.

Noi ci siamo!

il Vice Presidente

avv. Raffaele Magarelli

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