“Lucignolo era il ragazzo più svogliato e più birichino di tutta la scuola, ma Pinocchio gli voleva un gran bene. Di fatti andò subito a cercarlo a casa per invitarlo alla colazione e non lo trovò: tornò una seconda volta, e Lucignolo non c’era; tornò una terza volta, e fece la strada invano”
Mi si chiede: ma chi sei realmente, o tu che ti firmi Lucignolo?
La risposta la si trova nel Pinocchio di Collodi.
Io sono l’amico svogliato di Pinocchio, quello che non vuole andare a scuola, quello che parla di vacanza dal 1° Gennaio al 31 Dicembre, quello la cui settimana ha 6 giovedì ed una domenica, l’amico a cui Pinocchio vuole molto bene.
Sono quello che non vuol fare mai nulla, quello che vuole tutto senza dare nulla in cambio.
Non importa chi io sia; l’importante è che qualcuno si riveda in lui e che riesca a comprendere come io, alla fine diventato somaro, sono costretto a lavorare come una bestia, dopo aver cazzeggiato bellamente.
Anche io posso lanciare un messaggio: giocare e non impegnarsi servono a poco e Pinocchio lo ha capito, prima di diventare bambino.
Con noi sono partiti cento ragazzi che – attratti dal miraggio del non far nulla, come ci è stato detto da nuovi amici – non sanno cosa li attende.
Gli “amici”, te li consiglio, quelli … ci hanno promesso tutto e ci hanno venduto al mercato degli asini. Begli amici …
Pasqua è rinascita. Ed io sono servito a Pinocchio per rinascere.
Lui capirà che non deve fare come ho fatto io.
Ma ora andiamo nel paese della cuccagna; il resto poi si vedrà.
Parola di
Lucignolo