Il mese scorso fa l’unione di tutte le socie, che costituisce la vera forza associativa, ha permesso di ottenere un ulteriore risultato che premia l’impegno messo da parte dell’Associazione #laforzadelledonne, di cui è socia l’ass. Futuro@forense. Questa, infatti, potrà d’ora in poi essere ancora più presente sul territorio non solo attraverso gli sportelli di ascolto aperti presso alcuni municipi di Bari, ma anche attraverso attività svolte presso una sede secondaria operativa nel centro della città di Bari.
Difatti, a seguito della pubblicazione della graduatoria approvata ad esito della procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento degli immobili confiscati alla criminalità organizzata di proprietà del Comune di Bari, #laforzadelledonne avrà una nuova sede in Via Calefati n. 140/142, concesso a titolo gratuito dal Comune di Bari a seguito di un’istruttoria che ha valutato la qualità dei progetti in termini di ricaduta sociale, culturale ed economica oltre che in relazione agli interventi di riqualificazione proposti dai richiedenti. La commissione, infatti, ha analizzato i progetti presentati da ciascun concorrente esaminandone le fattibilità in base alle caratteristiche del bene, al contesto socio-economico in cui si trova e agli interventi previsti (conservativi o di ristrutturazione).
L’associazione barese che si è fatta da ultimo riconoscere a livello nazionale con la rete di minerva, per il contrasto alla violenza di genere in tutte le sue forme, nasce sul V municipio di Bari, per volontà e tenacia dell’Avv. Krizia Colaianni, suo Presidente, per la forte convinzione di poter fronteggiare una realtà che vede sempre più in aumento il numero di donne maltrattate fisicamente e mentalmente per mano di un uomo, che spesso ha potere economico e diciamo le chiavi di casa. La presidente avv. Krizia Colaianni dichiara che anche questo è un grande traguardo raggiunto dall’associazione, a pochi giorni dal compimento del suo anniversario, tale vincita permettera’ all associazione di essere ancora più presente e capillare sul territorio. La forza delle donne consta di elevato numero di soci, fa sì che l’associazione possa arricchirsi di uomini che si aggiungono alle professioniste, la cui profonda conoscenza delle cause della violenza e delle conseguenze che essa ha sulle vittime, la metodologia applicata dal carnefice, costituisconoil settore legale, psicologico, medico, imprenditoriale, estetico, perché ogni vittima di violenza possa essere, GRATUITAMENTE, essere sostenuta sempre, possa avere ogni necessario aiuto e possa ricevere anche attimi di piacevole distrazione, grazie alla collaborazione con rappresentanti del settore della bellezza e del fitness, con lo scopo di rafforzare il coraggio e l’ottimismo perso.
Professionisti in continua formazione in ogni settore sopra indicato.
l’associazione #laforzadelledonne è stata già promotrice del Patto per non lasciare da sole le donne, approvato all’unanimità nel luglio 2020 dal Comune di Bari
Il patto si compone di 8 articoli dove si prevede l’impegno:
1. a proseguire e perseguire ogni iniziativa che condanni ogni forma di violenza contro le donne e a contrastare con ogni mezzo e a tutti i livelli istituzionali ogni forma di discriminazione lesiva della dignità della donna;
2. a creare un servizio di pronto intervento, il cd. “TAXI SALVAVITA”, cioè che sia in grado di fornire un servizio di trasporto gratuito per le situazioni di particolare e /o grave urgenza, considerando che spesso l’assenza di una indipendenza economica impedisce alla donna di allontanarsi dalla propria residenza a rischio della propria vita;
3. a rendere ancora più efficace lo sportello dedicato alle donne vittime di violenza del CAV del Comune di Bari, soprattutto nel periodo di lockdown(tale è quello in cui tale patto è stato sottoscritto) che ha gravemente pregiudicato le condizioni di vita delle donne già vittime di violenza;
4. potenziare il raccordo tra scuola, servizi territoriali e consultori familiari e per gli adolescenti, per intervenire più efficacemente nelle politiche educative sulla relazione fra uomo e donna, sull’educazione all’uguaglianza e sul rispetto delle differenze in modo da rendere obbligatori percorsi formativi di educazione alla cittadinanza;
5. a potenziare percorsi formativi e di informazione per le associazioni sul territorio barese, contravvenendo con delle linee guida sui comportamenti da attuare in caso di emergenza;
6. ad inserire corsi di difesa personale e supporto psicologico, già attivati nel periodo lockdown tramite social (Facebook ed Instagram) e con corsi online, e successivamente a tale periodo, continuando a fornire tali corsi gratuitamente, anche trimestralmente, e impegnandosi anche ad attuare convenzioni con palestre specializzate nel settore;
7. a sottoscrivere il PROTOCOLLO ZEUS tra la Questura di Bari e il CAV del Comune di Bari. Il protocollo punta a bloccare la violenza sul nascere, quando ancora gli episodi non si sono cristallizzati come reati, prevedendo l’intervento diretto su CHI AGISCE con violenza, cioè, in breve, rieducando e riabilitando l’autore di condotte violente attraverso un percorso specifico che parte dall’ingiunzione-obbligo di seguire un trattamento, inserita nell’ammonimento.E’ una sorta di avviso che il Questore manda all’autore di violenza-atti persecutori su segnalazione della vittima, o nel caso di violenze domestiche anche da parte di terzi (si pensi agli ospedali), perché la donna potrebbe avere maggiori timori ad esporsi. L’avviso tende ad ammonire, colui che attua violenti comportamenti verso una donna, a cessare tale modo di comportarsi, e precede la denuncia vera e propria;
8. ad attuare sgravi fiscali o prevedere incentivi per gli imprenditori baresi che assumono donne che hanno chiesto rifugio nei CAV.
Sempre nel 2020, l’Associazione richiede formalmente ed ottiene dal Comune di Bari, l’autorizzazione per l’apertura di sportelli di ascolto, centri di prevenzione e non antiviolenza: sorgono così i centri presso il Municipio 2 (ogni martedì mattina 10/13), ed il Municipio 5 (ogni martedì e giovedì pomeriggio orario 15/18).
In più grazie alla rete creata con ben 10 associazioni pugliesi, attiva anche uno sportello online con SOS CITTA’, attivo 24h su 24.
L’Associazione ha rilevato, soprattutto negli ultimi mesi, l’aumento di richieste di aiuto da donne che vivono, per origini, per matrimoni contratti, per convivenze e per tanti altri motivi, rioni cittadini dove la donna non ha facile uscita da ambienti caratterizzati da delinquenza e violenze all’ordine del giorno: in prevalenza domestica, dunque fisica, psicologica, economica, anche alla presenza di minori cui l’Associazione mostra anche particolare attenzione, accogliendoli e cercando di indirizzarli, con i giusti percorsi e consigli professionali e terapeutici, ad una vita migliore.
La realtà della città di Bari e in particolare del quartiere Libertà è nota all’Associazione per aver e ancor oggi assistere, seguire, sostenere, (anche con la donazione di abbigliamento, beni per la casa e la prole, grazie alla collaborazione con attività commerciali e volontariato dei soci) donne che, intimorite dai partners, riferiscono difficoltà ad allontanarsi dai luoghi vicini a casa perché controllate anche da terzi, dunque difficoltà a raggiungere fisicamente l’attuale, piccola, sede dell’Associazione.
Questa volta si cercherà di intervenire, anche, a livello pratico con la creazione di formazione e reclutamento, nonchè inserimento nel mondo lavorativo delle donne vittime di violenza di genere o con un passato difficile.
Sempre la presidente ci conferma che molte sono le donne che non denunciano violenza e sono intrattenute nelle mura domestiche proprio perché non hanno una propria indipendenza economica. Partiremo da qui, perchè pensiamo che per il percorso di rinascita sia fondamentale poter dare risposte certe che molto spesso arrivano in ritardo dalle Istituzioni, dalla giustizia oppure non arrivano proprio.
Krizia Colaianni
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