“la verecundia è una paura di disonoranza per fallo commesso (Cv IV XXV 10 Dante)”
Tra le molte emozioni che concorrono al turbamento dell’animo umano quella della vergogna è senz’altro la più sincera.
Essa prescinde dalla nostra volontà ed ogni qualvolta arriva genera un profondo scompiglio impossibile da nascondere;
non per nulla si usa dire “rosso dalla vergogna”
Perimetrare questa emozione è esercizio di non facile esecuzione ed ancora meno risulta offrire una chiara definizione della vergogna.
Se dovessimo chiedere ad uno psicologo cos’è la vergogna è assai probabile ricevere una risposta di questo tipo: la vergogna è una emozione disfunzionale riconosciuta per creare sofferenza ed influire negativamente sulla qualità di vita dell’individuo impedendogli di affrontare in modo adeguato le situazioni (almeno secondo quanto precisato dalla Teoria Razionale Emotiva Comportamentale)
Se dovessimo invece chiedere ad un bambino cos’è la vergogna è assai probabile che ci risponda descrivendo uno specifico episodio nel quale si sarebbe comportato in maniera opposta rispetto a quella che l’adulto di riferimento si sarebbe aspettato.
Sicché a voler sintetizzare possiamo certamente concludere che la vergogna è quell’emozione che colpisce l’individuo quando al termine di un processo di auto valutazione percepisce un senso di inadeguatezza rispetto ad una data circostanza avuto riguardo alle aspettative che gli altri riponevano nel suo comportamento;
che la si legga con gli occhi innocenti di un bambino o con le ampollose teorie della moderna psicologia, l’emozione della vergogna presuppone e richiede un processo di auto valutazione consapevole, serio e scevro da sovrastrutture.
Bel problema questo,
vuoi vedere che per provare vergogna occorre la capacità di mettere in discussione le proprie idee, la propria persona, ovvero essere capaci di auto valutarsi con gli occhi degli altri ?
Provare vergogna consente di conservare un atteggiamento moderato verso gli altri lasciando prevalere emozioni e sentimenti positivi tra i quali la modestia e l’umiltà.
Ma qual è l’emozione contrapposta alla vergogna?
Non c’è ! non esiste, sebbene la lingua italiana attraverso l’uso del prefisso s ha costruito un aggettivo atto a descrivere l’individuo che non prova vergogna.
Svergognato è colui che non prova vergogna;
lo svergognato è certamente un arrogante ed un orgoglioso (attenzione a non confondere l’orgoglio con l’onore) totalmente incapace ad assumere una visione critica di sé .
E se iniziassimo a dividere gli individui tra svergognati e capaci di provare vergogna, Voi in quale categoria vi collochereste ?
Personalmente,
Io che sono il Grillo Parlante rivendico il diritto di provare vergogna e di arrossire; Rivendico il diritto di essere il mio più severo giudice, perché quando un individuo non è più capace di auto valutarsi in maniera consapevole e cosciente egli smette di essere una persona e si trasforma in una inutile bestia.
Abbiate il coraggio di provare vergogna, e comunque, ricordate
“Quale che sia la vergogna di cui ci siamo macchiati, è quasi sempre in nostro potere ristabilire la nostra reputazione. (François de La Rochefoucauld)”
Fidatevi,
Io sono il Grillo