Miei indifferenti ed apatici lettori è giunta l’ora di salutarci; non so bene se si tratta di un arrivederci o di un addio, ma poco importa, quello che conta è che finalmente ho deciso di sedermi sulla riva del fiume ad aspettare che l’inesorabile destino si compia.
Checché se ne dica, Io il Grillo Parlante, non ho ambizioni, non desidero onori o poltrone di prestigio, avevo solo l’insensata ambizione di cambiare il mondo ma poi si è fatto tardi.
In ogni intervento ho sempre cercato di suscitare la coscienza critica nel lettore, mai una soluzione preconfezionata, mai un giudizio, sempre e solo spunti di riflessione mai colti, spesso taciuti o, in taluni casi equivocati.
Del senno di poi son piene le fosse, ed Io avrei dovuto sapere che il “populismo” (non il movimento rivoluzionario anti zarista d’ispirazione socialista) ma quello più basso e volgare esaltato dal comico Antonio Albanese, sovrasta ogni pensiero e regola ogni comportamento.
Richard Yates, giornalista, scrittore e sceneggiatore statunitense, così scrisse:
“E’ una malattia. La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose; nessuno che si appassioni o creda in qualcosa che non sia la sua piccola, dannata, comoda mediocrità”
Come dargli torto, eppure in passato non era così, per i latini la “aurea mediocritas” aveva una connotazione positiva, significava stare in una posizione intermedia tra l’ottimo e il pessimo, tra il massimo e il minimo, ed esaltava il rifiuto di ogni eccesso.
A questo punto, miei cari mediocri, non so davvero cosa dire, se è meglio l’aulico ed impegnato pensiero del Grillo o la Vostra “aurea mediocritas”.
Tolgo il disturbo, o magari siete Voi che mi disturbate (anche questo è irrilevante), Vi saluto con un aforisma di un autore (Luis Sepúlveda) che amate scimmiottare nella speranza che nella Vostra infinita vacuità resti qualcosa “Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano.
Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso.”
Fidatevi,
Io sono il Grillo