La storia, si sa, è fatta di date e, per quanto queste possano sembrare sterili numeri, le stesse vogliono sempre indicarci qualcosa. Certamente rappresentano l’inesorabile scorrere del tempo; ma altrettanto certamente stanno ad indicare che qualcosa è stata fatta.
Solo quattro anni fa, nella sede di Via Mitolo 9/A (che, casualmente, coincide con lo studio dell’attuale Presidente della Associazione), inaugurammo questa nostra creatura, una Associazione che partì con 13 Soci fondatori (alla faccia di chi è superstizioso) e che, da subito, raccolse parecchie adesioni. A distanza di 4 anni, se i Soci (tutti paganti) sono diventati 33, al netto di alcune uscite di scena, un motivo ci deve pur essere…
Una Associazione vitale che, tra eventi organizzati a spron battuto (in collaborazione con l’Ordine), sin dal 2018, iniziative politiche (condivisibili o non condivisibili, questo lo lasciamo far giudicare dai Colleghi) ed iniziative editoriali (una su tutte, il nostro periodico Futuro@Forense, edito dalla nostra Associazione e che vede in Paolo Scagliarini il Direttore responsabile – Cerbero), è sempre pronta a dire la sua, suscitando un po’ di interesse e critiche, mal di pancia e risatine isteriche da parte di chi si stente superiore o intoccabile.
Ma la nostra critica – deve essere chiaro – non è finalizzata alla sterile e puerile polemica, quanto piuttosto (fedele all’idea che ci ha spinti a costituire e portare avanti Futuro@Forense) a fungere da sprono per la politica forense e per chi vuole fare qualcosa per la nostra categoria, perché le cose migliorino. Perché – deve essere altrettanto chiaro a tutti – le cose cambiano se si ha voglia di capire, di studiare, di confrontarsi, non avendo la pretesa di trovare scorciatoie. In fondo, il motto l’asino può fingersi cavallo, ma prima o poi raglia, non è tanto campato in aria …
Oggi festeggiamo il quarto anniversario della nostra costituzione, il nostro quarto anno.
Sperando che questa Associazione possa continuare nella propria opera, con le proprie potenzialità e le proprie personalità.
Nicola Zanni