“In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Cari e molesti lettori torno solo per pochi istanti a turbare le vostre ipocrite e sporche coscienze e lo faccio regalandovi un pensiero attribuito a Gesù testimoniato dai vangeli sinottici e riproposto anche fuori dalla lettura canonica.
La vexata quaestio, almeno in origine, era quella del pagamento delle tasse ai romani e delle tumultuose conseguenze (ma questo a Voi non interessa)
In verità,
la parabola si presta ad essere utilizzata quale utile veste per criticare e censurare tutte quelle situazioni nelle quali il fondamentalismo si pone come inutile barriera al dialogo ed alla collaborazione.
Cesare è colui il quale è titolare di un diritto di credito, sia esso di natura economica o morale, e nessuno ha il diritto di molestare chi di questo riconoscimento si è giovato.
L’ottuso ed intransigente fondamentalismo dietro il quale si celano pletore di finti moralisti sempre pronti a puntare il dito, deve essere cancellato così da restituire obiettività e serenità, diversamente il tempo della pace sarà sempre più lontano.
Vi lascio con un pensiero di Marshall McLuhan, forse il più grande esperto di comunicazione dell’epoca moderna, con la speranza che possa fungere da faro per le vostre chiuse menti:
“La vera definizione di un fanatico, sarebbe quella di un individuo che ha afferrato una singola verità, ma senza volere né poter essere in grado di porla in relazione con altre verità.”
Fidatevi, Io sono
il Grillo