Il giorno 28 di Luglio, presso il Circolo Finanziari di Palese, alla presenza del COA di Bari per la prima volta ospite d’eccezione Regina Caterina, autrice del libro Panni sporchi ospite dell’ associazione barese #laforzadelledonne.
Ad organizzare l’evento l’avv. Krizia Colaianni presidente de #laforzadelledonne, l’associazione barese che con le sue referenti è radicata in diverse regioni del territorio nazionale, con il patrocinio dell’associazione Futuro@Forense nella persona del Presidente avv. Nicola Zanni e del COA di Bari, nella persona della Sua presidente avv. Serena Triggiani.
Nella prima parte dell’incontro la referente Basilicata de #laforzadelledonne, avv. Maria Lovito intervisterà Regina Margherita, autrice del libro Panni Sporchi, un drammatico epilogo mette di fronte Mauro ed Anna, separati da lunghi anni. Nella camera dell’hospice dove Mauro vive gli ultimi giorni della sua vita, sedato permanentemente per sua scelta, si consuma l’estremo tentativo di Anna di dare un significato alle sofferenze, ai soprusi, alle violenze e alle umiliazioni subite nei lunghi anni di matrimonio, cercando risposte che resteranno chiuse nel silenzio di un uomo che, a sua volta, porta con sé un doloroso segreto mai condiviso. In un racconto serrato fatto di monologhi che vorrebbero essere per entrambi dialoghi, i due protagonisti si raccontano e raccontano quella vita che, pur avendo in gran parte condiviso, sembra fatta di due storie diverse.
L’aspetto formativo ed informativo sul quale si impronterà l’evento nella seconda parte più tecnica con moderatrice avv. Maria Antonietta Labianca ed i relatori avv. Fabio Campese e avv. Giuseppe Mari tratterà la questione, ora più che mai, fondamentale dei maltrattamenti e abusi in famiglia. Sarà posta anche l’attenzione sulla configurazione di reato nel caso di specie nonché, sulla differenziazione endoprocessuale dei maltrattamenti in caso di convivenza more uxorio, in virtù dell’incremento delle convivenze di fatto.
La configurabilità del delitto di maltrattamenti in famiglia anche in danno del convivente more uxorio, e più in generale l’ampliamento della sfera della tutela penale apprestata dalla categoria dei reati contro la famiglia anche alle unioni di fatto, possono dirsi ormai pacifici in giurisprudenza a partire da Sez. II, sentenza n. 320 del 26 maggio 1966, CED Cass. n. 101563 (per la quale, «agli effetti dell’art. 572 c.p., deve considerarsi “famiglia” ogni consorzio di persone tra le quali, per intime relazioni e consuetudini di vita, siano sorti legami di reciproca assistenza e protezione: anche il legame di puro fatto stabilito tra un uomo ed una donna vale pertanto a costituire una famiglia in questo senso, quando risulti da una comunanza di vita e di affetti analoga a quella che si ha nel matrimonio»).
In epoca più recente si vedano Sez. VI, 29 gennaio 2008 n. 20647 nonché Sez. VI, 24 gennaio 2007, n. 21329 secondo cui «il delitto di maltrattamenti in famiglia è configurabile anche in danno di persona convivente more uxorio quando si sia in presenza di un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto, instaurato tra le due persone, con legami di reciproca assistenza e protezione».
Ciò che rende più difficoltoso in caso di convivenza more uxorio è provare nelle aule di Tribunale la presenza di un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto, instaurato tra le due persone, con legami di reciproca assistenza e protezione.