Nell’ambito delle interviste ai Presidenti ed ai Segretari delle Associazioni Forensi locali, volendo approfondire il tema della Edilizia Giudiziaria e, in particolare, degli sviluppi del Protocollo di Intesa sottoscritto il 30 Luglio 2019 (avente ad oggetto il c. d. Polo della Giustizia), oggi siamo in compagnia dell’Avv. Palmo Dorian Saracino, Presidente della Associazione Italiana Giovani Avvocati (A.I.G.A.) di Bari che ringraziamo per la sua disponibilità manifestata, in favore di questa iniziativa.
Presidente, innanzi tutto La ringraziamo per aver accettato di rilasciare questa intervista al nostro giornale
– Grazie a Voi per aver coinvolto l’AIGA nella Vostra inchiesta.
Avrà notato che, in questi giorni di campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 Settembre 2022, l’argomento Giustizia non sembra essere affrontato adeguatamente dai competitor. Cosa pensa al riguardo e perché questa considerazione minore della Giustizia?
– E’ fonte di rammarico riscontrare che la “Giustizia” assume un ruolo marginale nel dibattito politico nazionale; tuttavia mi aspetto che i candidati locali, in particolare gli operatori della giustizia coinvolti nella prossima competizione elettorale, pongano la dovuta attenzione sull’argomento.
A suo giudizio, l’argomento “Edilizia Giudiziaria” è problema della Avvocatura? O, meglio, è un problema del quale la Avvocatura (locale e nazionale) deve parlare? O è solo problema della politica?
– E’ di certo un problema che interessa l’avvocatura ma anche tutti coloro che lavorano nel comparto giustizia nonché tutti i cittadini, veri fruitori del servizio offerto. La risoluzione del problema, tuttavia, non può che essere demandata alla politica che dovrebbe occuparsene di concerto con le categorie professionali coinvolte.
E’ notizia di qualche giorno fa: è stato sottoscritto il contratto di locazione per la “seconda Torre Telecom”, dove verranno allocati gli Uffici della Procura e le aule di udienza. A Suo giudizio, è una soluzione risolutiva, questa adottata dal Ministero?
– Di certo non potrà essere una risoluzione definitiva ma temporanea che permetterà lo svolgimento delle attività giudiziarie relative al comparto penale in maniera più consona.
Bari, come è noto, è sede distrettuale di Corte d’Appello. Cosa pensa del frastagliamento delle varie strutture Giudiziarie in tutta la città?
– Il problema del dislocamento delle varie sedi giudiziarie su tutto il territorio cittadino, arreca di certo maggior danno ai Colleghi penalisti che devono spesso rincorrere le udienze tra piazza De Nicola, sede della Corte d’appello Penale, via Dioguardi (sede della Procura e della sezione penale del Tribunale) ed il quartiere San Paolo ove è ubicato l’Ufficio del Giudice di Pace. Tali problematiche sono vissute con altrettanto disagio dai Colleghi che raggiungono il capoluogo dalla provincia, nonché da tutti i Colleghi in caso di concomitanza di udienze tra due plessi distaccati.
A Suo giudizio, la questione Edilizia Giudiziaria, in questa città, viene da lontano?
– A mio parere la questione Edilizia Giudiziaria diviene un problema con la chiusura delle sedi distaccate e con la conseguente riduzione degli spazi a disposizione nelle sedi di Bari. La situazione è diventata, poi, insostenibile con la chiusura di via Nazariantz. Purtroppo bisogna attendere che i problemi diventino gravosi prima di porvi rimedio.
Dunque, cose pensa del problema Edilizia Giudiziaria? E’ un problema solo della politica o anche della Avvocatura?
– Come detto, è un problema che interessa l’avvocatura ma che riguarda tutti i cittadini e che merita la giusta attenzione da parte della classe politica, chiamata a risolverlo nel più breve tempo possibile ed in maniera duratura.
Quale è la posizione della Associazione da Lei presieduta sulla questione Edilizia Giudiziaria? E’ problema solo della politica o anche della Avvocatura?
– L’A.I.G.A., da sempre, ha invitato le istituzioni ad individuare un polo unico della giustizia che riunisse tutti i plessi giudiziari. Al momento auspica che la soluzione prospettata ovvero della creazione di una cittadella della giustizia presso la zona demaniale delle ex Casermette sia realizzata senza intoppi.
A Suo giudizio, perché a Bari il problema Edilizia Giudiziaria non è stato risolto, in passato, nonostante gli svariati progetti (Corso della Carboneria, Progetto Pizzarotti, Caserma Briscese)?
– Ritengo che, come spesso accade nel nostro Paese, determinate questioni vengano procrastinate perché complicate e di difficile soluzione. Solo quando il problema diviene mediatico e non più rimandabile, si corre ai ripari.
Il Palazzo di Via Nazariantz, nel Maggio 2018, viene dichiarato inagibile ed il problema Edilizia Giudiziaria esplode in tutta la sua violenza. Possibile che, prima di allora, un po’ tutti (Politica, Magistratura, Avvocatura) avevano cincischiato e che, da quel momento in poi, l’Edilizia Giudiziaria è divenuto oggetto di discussione?
– Il progetto nell’area delle ex Casermette risale al 2014; ma, come detto, spesso i problemi non vengano affrontati perché le soluzioni possono apparire impopolari e bisogna attendere qualche evento scatenante per porvi rimedio.
A seguito di quel provvedimento, a Bari giunse il Ministro Bonafede e prese degli impegni … un Suo giudizio sulla gestione emergenziale?
– È sicuramente complicato gestire situazioni emergenziali; tuttavia l’allora Ministro avrebbe potuto, dando seguito alle richieste dell’Avvocatura, nominare un commissario straordinario. Forse le cose sarebbero andate meglio.
Veniamo ai giorni nostri e vediamo come è, oggi, la situazione della Giustizia a Bari. La Giustizia penale spezzettata in vari tronconi logistici, il Palazzo di Giustizia di Piazza de Nicola che manifesta grosse criticità, l’Ufficio del Giudice di Pace al San Paolo il cui archivio (incendiato parzialmente ed in passato posto sotto sequestro) di fatto non è a norma, il Tribunale dei Minori in un palazzo destinato a condominio da decenni ed alcuni bagni del 5° piano del Tribunale destinati ad archivi di sezione. Al netto di ogni altra considerazione sullo stato della Giustizia, la Giustizia a Bari come ritiene che sia?
– Certamente la frammentazione dei servizi logistici offerti complica l’esercizio del diritto di difesa dei cittadini tuttavia non deve negarsi l’impegno profuso dalla magistratura, dall’avvocatura e da tutti gli operatori della giustizia per il buon funzionamento del sistema giudiziario.
Essendo, Ella, Presidente di una Associazione c. d. maggiormente rappresentativa della Avvocatura, ci può dire la posizione ufficiale di Aiga Bari sul punto?
– In qualità di Presidente di A.I.G.A. Bari, parlando dunque anche a nome dell’Associazione che mi pregio di rappresentare, non posso che ritenere indispensabile un tempestivo ed incisivo intervento politico nell’ambito dell’Edilizia Giudiziaria.
Passiamo ai giorni nostri. Dopo che il 30 Luglio 2019, al Ministero della Giustizia, finalmente viene firmato il tanto auspicato “Protocollo per il Polo della Giustizia”, il problema “Edilizia Giudiziaria” sembra finalmente risolto. O forse no …
– I protocolli, in linea generale, sono intese importanti per coordinare la risoluzione di un problema. Al di là di quanto astrattamente delineato nel protocollo, però, ne occorre l’immediata attivazione attraverso la concretazione delle attività e delle procedure concordate.
Sono state individuate le aree su cui dovrebbe sorgere il “Polo della Giustizia”, sono stati previsti i fondi per la costruzione del Polo, si è iniziata la progettazione di questo. Sembra che i problemi siano stati risolti. Che ne pensa?
– L’esecuzione di queste attività prodromiche rappresenta un punto di partenza per la risoluzione del problema dell’Edilizia Giudiziaria, che potrà dirsi compiuta con la realizzazione del “Polo della Giustizia”.
A Suo giudizio, individuata l’area sul quale dovrebbe insistere il Polo della Giustizia (le Casermette tra Via Falcone e Borsellino, Via Alberotanza e Via Fanelli), ci potrebbero essere dei problemi urbanistici da risolvere?
– Non ho le competenze tecniche per esprimermi a riguardo ma auspico che non si riscontri alcuna problematica urbanistica.
E’ notizia di questi giorni che il TAR Puglia – Sezione di Bari, ha dichiarato inammissibile un ricorso presentato da un Comitato cittadino. Cosa pensa, nel suo intimo, di queste azioni?
– Rispetto il parere del Comitato e riconosco il legittimo esercizio del diritto di difesa dei cittadini che il Comitato rappresenta; tuttavia sostengo la fattibilità e l’utilità del progetto nell’interesse della collettività.
Il Polo della Giustizia risolverà finalmente il problema della Edilizia Giudiziaria o sarà una soluzione tampone?
– Anche sulla scorta di altre esperienze, non poi così lontane dalla nostra – si pensi alla Cittadella della Giustizia di Foggia – auspico che la realizzazione del Polo della Giustizia possa risolvere, in gran parte, i problemi dell’Edilizia Giudiziaria della nostra città.
La posizione della Sua Associazione, sul punto, quale è?
– L’Associazione e gli Associati attendono con impazienza la realizzazione di un progetto organico, che faciliti l’esercizio dell’attività giudiziaria.
La c. d. Cittadella della Giustizia vedrà la luce? O saranno i nostri figli a tagliare il nastro?
– Non conosco le tempistiche esatte ma confido in una pronta realizzazione del progetto e nell’interesse del mondo politico al suo compimento.
Nicola Zanni