Qualche domanda alla delegata avv. Eugenia Acquafredda tesoriere dell’Associazione Futuro@Forense

Buongiorno Eugenia Acquafredda, avvocata del Foro di Bari, componente del CPO e neo delegata al Congresso.

DOMANDA: Avvocata Acquafredda cosa si aspetta da questo suo primo Congresso?

RISPOSTA: Buongiorno e grazie per l’invito. Prima di tutto preferirei essere chiamata avvocato, poiché io declino il termine al maschile collegandolo alla parola titolo. Ho conseguito, infatti, il titolo di avvocato e preferisco, pertanto, seguire questo iter logico nel pieno rispetto delle opinioni altrui anche se, magari, la mia posizione è in contraddizione con quanto recentemente indicato sul vocabolario Treccani e con quanto espresso da molte colleghe e da molti colleghi sul punto e che rispetto totalmente.

In merito alla prima domanda, mi aspetto di vivere a pieno questa mia prima e spero non ultima esperienza da delegata del Foro di Bari e, soprattutto, mi auguro di tornare da Lecce molto più consapevole dei problemi della avvocatura, arricchita sul piano professionale oltre che umano dato che avrò l’opportunità di incontrare colleghe e colleghi di tutti i fori di Italia.

DOMANDA: Conoscendo la sua infinita puntigliosità, immagino che abbia già studiato i temi congressuali?

RISPOSTA: Premesso che non andrò a fare la gita. Ammetto di essere puntigliosa, a volte un po’ troppo precisina e soprattutto molto autocritica, ma credo che nel nostro lavoro la forma sia anche sostanza e che le cose vadano fatte bene sia in senso formale che sostanziale. Mi approccio alle situazioni con metodo, impegno e rigore, perché questo mi è stato insegnato dai miei “domini” ai quali devo tutto se oggi sono l’avvocato che sono nel bene e nel male.

Ho studiato certamente i temi congressuali che sono stati riassunti nel seguente tema: “l’avvocatura ed il suo ruolo costituzionale, risorsa necessaria per un cambiamento sostenibile”; ho visionato tutte le mozioni presentate (circa 170) a molte delle quali ho aderito.

DOMANDA: Ci dica quale, a suo pensiero, è quello di maggior rilievo?

RISPOSTA: Certamente il ruolo dell’avvocato, pur essendo costituzionalmente riconosciuto, negli ultimi anni ha subito un forte ridimensionamento non solo sul piano numerico (sempre meno persone decidono di svolgere la professione) ma anche sul piano del valore etico e morale di questa professione, sempre più svalutata ed equiparata ad un mero bene e / o servizio che si offre sul mercato e che soggiace alla regola della domanda e della offerta, tutto a discapito della professionalità che ci vede in lotta gli uni contro gli altri per un “cliente” che, non sceglie più l’avvocato sulla base del rapporto di fiducia, ma piuttosto come se fosse al supermercato e comprasse un prodotto in offerta. Conta risparmiare anche a scapito della professionalità.

DOMANDA: a proposito, avvocato Acquafredda, ci dica, chi sono i suoi elettori?

RISPOSTA: Certamente coloro che mi hanno votato nel 2019 al Comitato per le Pari Opportunità e nel maggio 2022 ai Delegati sono per la buona parte colleghe e colleghi che mi hanno conosciuto sul piano professionale, non nego tuttavia che una parte, magari in percentuale ridotta, siano elettori che mi hanno votato, perché qualcuno ha creduto e crede in me e ha ritento di poter chiedere il loro sostegno e, quindi, mi auguro di non aver deluso le loro aspettative e la fiducia riposta nella mia persona.

DOMANDA: Anzi, Lei chi rappresenta? Quale parte dell’Avvocatura pensa di rappresentare?

RISPOSTA: Certamente rappresento una avvocatura mediamente un po’ più giovane, probabilmente anzi certamente ancora inesperta, ma consapevole che, con umiltà, bisogna mettersi in gioco, fare esperienza e soprattutto seguire chi ha più esperienza nel campo della politica forense al fine di raggiungere il bene della categoria. Rappresento, quindi, l’entusiasmo di chi vuole cercare di cambiare le cose attraverso l’impegno, lo spirito di servizio e la preparazione.

DOMANDA: Un’ultima domanda, senta un po’ delegata Acquafredda, Lei tra qualche ora metterà piede nella massima espressione della politica forense ed entrerà a pieno titolo ai vertici dell’Avvocatura, cosa pensa di fare per i colleghi in difficoltà economica?

RISPOSTA: Non si può negare che vi siano avvocati in difficoltà economica e gli scenari che si preannunciano non ci fanno essere ottimisti, ciò non toglie che questo non dovrebbe giustificare l’accontentarsi di pagamenti al di sotto delle tariffe forensi, o il cercare di soffiare il cliente ad un collega o ancora incorrere nell’illecito deontologico. Gli ordini di appartenenza (certamente quello di Bari) prevedono degli strumenti per accedere ad un fondo di solidarietà che potrebbero permettere – almeno temporaneamente – di far fronte alla situazione di difficoltà economica. Alcuni strumenti ci sono, basta informarsi, ma certamente non si può pensare che per il solo fatto di essere avvocati si debbano ricevere sussidi a pioggia e senza alcun criterio.

DOMANDA: E giusto per una dose di sano populismo da strada, mi dica Delegata,  Le sembra giusto che pochi eletti chiusi in un elegante albergo, tra un pranzo ed una cena di gala, debbano decidere di una categoria ormai sfasciata ?

RISPOSTA: Credo che accada anche per altre categorie e, senza andare lontani, credo che accada a Roma anche con i nostri politici.

DOMANDA: Buon lavoro delegata. A proposito, ha già scelto l’abito per la cena di gala?

RISPOSTA: Andrò in pantaloni!

Michele Rubino

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