Alle 10 di oggi 6 ottobre sono stati aperti i lavori del Congresso nazionale dell’Avvocatura che, quest’anno si tiene a Lecce in due sedi: il Teatro Politeama ed il Teatro Apollo dove sono ospitati oltre mille avvocati delegati.
La presidente del Consiglio Nazionale Forense, Maria Masi, aprendo i lavori, ha letto alla platea il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«L’Avvocatura è chiamata a fornire il proprio qualificato contributo per assicurare che le nuove norme consentano la necessaria accelerazione dei tempi di definizione dei giudizi», ha scritto Mattarella sottolineando anche il ruolo dei «Consigli dell’Ordine nella tutela dei diritti e nell’affermazione della legalità per continuare a garantire, accanto ad un elevato livello di preparazione, anche il rigoroso rispetto del codice Deontologico».
Sono seguiti gli interventi di saluto e di auguri di buon lavoro del Sindaco di Lecce dott. Carlo Salvemini, il quale dando il benvenuto della Città ospitante, è entrato nel tema soffermandosi sul problema dei tempi della giustizia, sugli effetti delle riforme, sulla necessità di collaborazione tra politica avvocatura e magistratura, nonché sulla carenza di personale nella pubblica amministrazione; dell’Avv. Antonio Tommaso De Mauro, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lecce, il quale ha ricordato che il Congresso nazionale è tornato a Lecce dopo 40 anni. Ha quindi ricordato i tempi di cambiamento che stiamo vivendo per i quali l’avvocato si deve rendere “regolatore” soprattutto non abdicare in favore della intelligenza artificiale. L’Avv. Stefano Pio Foglia, presidente dell’Unione Regionale delle Curie della Puglia, intervenuto in seguito, ha rivolto un ringraziamento a tutti gli operatori della giustizia per come hanno permesso alla macchina di funzionare durante il periodo pandemico; facendo riferimento ai “ricorsi” ha chiesto di mettere fine “alla guerra fra di noi” evidenziando l’umiliazione della categoria da parte della politica e della necessità per la stessa di entrare chiaramente nella Costituzione. In ordine al luogo comune dei tanti avvocati in circolazione ha chiesto di fare chiarezza su chi effettivamente viva della professione e chi no al fine di evitare interventi di sostegno a pioggia. L’On. Avv. David Ermini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura ha esordito inserendo nel dibattito la guerra russo-ucraina e il problema della tenuta delle libertà e della democrazia di cui l’avvocato è garanzia. E’ poi intervenuto evidenziando la crisi morale nella quale versa la Magistratura e in quella economica che attanaglia l’Avvocatura. Si è detto favorevole alla “costituzionalizzazione” della figura dell’avvocato come pure ha denunciato la carenza di organico nel settore della Giustizia. Il dott. Pietro Curzio, primo Presidente della Corte di Cassazione portando gli auguri di buon lavoro ha accennato alla riforma della giustizia. L’on. Avv. Francesco Paolo Sisto, sottosegretario di Stato alla Giustizia ha insistito sull’accessibilitàal diritto di difesa da parte di tutti cittadini in quanto tutto deve avere a riferimento il cittadino. Ha quindi sottolineato la necessità di una sinergia tra politica, magistratura e avvocatura. In ordine all’intelligenza artificiale, della quale si discute sull’impiego nel comparto giustizia, ha rivendicato la necessità e la supremazia della presenza umana. Il dott. Luigi Salvato, procuratore Generale della Corte di Cassazione, è intervenuto sul tema scottante della giustizia preventiva, dell’intelligenza artificiale e sulla missione dell’avvocatura.
Paolo Scagliarini