Si è concluso sabato 08/10/2022 a Lecce il XXXV Congresso Nazionale Forense, massima assise della avvocatura tutta – e non solo – in una tre giorni fitta di impegni e di attività.
Chi scrive era alla prima esperienza congressuale e, peraltro, vi ha partecipato come delegata del Foro di Bari eletta insieme ad altri 13 colleghi nel maggio scorso.
L’esperienza è stata decisamente positiva e ciò che è successo nei tre giorni dal 6 all’8 ottobre è la sintesi di tutta una serie di attività prodromiche ai lavori congressuali veri e propri, dato che, per la sottoscritta, l’esperienza congressuale ed il cammino verso il congresso è iniziato il giorno dopo lo scrutinio delle elezioni dei Delegati quando si è saputo di essere stati eletti. Ed infatti, chi scrive è entrata sin da subito nel vivo delle dinamiche pre congressuali, in quelle prettamente congressuali e oggi si ritrova a vivere le dinamiche post congressuali.
La tre giorni di Congresso, dopo la approvazione di buona parte delle mozioni ammesse, si è concluso con la proclamazione degli eletti dei Delegati all’Organismo Congressuale Forense (OCF). Il distretto di Corte di Appello di Bari ha eletto l’avv. Antonio Bellomo del Foro di Bari e l’avv. Stefano Tedeschi del Foro di Foggia a cui va l’augurio di buon lavoro, mentre agli altri colleghi che hanno presentato la propria candidatura, va il ringraziamento da parte di tutti perché, come sempre, ci hanno messo la faccia.
Si preferisce, dunque, attraverso questo breve contributo, soffermarsi principalmente sulle dinamiche post congressuali, dato che sul congresso vero e proprio è stato raccontato praticamente tutto da parte di molti colleghi e soprattutto da parte del nostro giornale Futuro@Forense che – grazie fondamentalmente all’impegno dell’amico e collega nonché giornalista Paolo Scagliarini e di alcuni soci della associazione Futuro@Forense, i quali hanno potuto prendere parte alle attività congressuali – ha raccontato tutti i momenti di questo congresso facendo, di fatto, sentire presenti e partecipi anche coloro che non erano fisicamente a Lecce.
E anche di questo si ringrazia.
Si assiste, tuttavia, da qualche giorno a questa parte, ad una serie di commenti sull’operato dei delegati e sulle scelte da questi operate sotto vari profili…
Con il senno di poi è facile dire “ma se si fosse fatto così, se si fosse detto così”, la verità e che le cose dette e le cose fatte dai delegati, nel pieno rispetto delle opinioni altrui, sono frutto del proprio sapere e del proprio sentire e, certamente, per poter essere in grado di “giudicare” le scelte altrui prese, ci si dovrebbe trovare nella medesima situazione di spazio e di tempo!
Non poca polemica da parte di alcuni commentatori post congresso, peraltro, ha suscitato l’aver constatato come alcuni colleghi delegati abbiano preferito non esprimere né voto favorevole, né voto contrario, né l’astensione ad alcune mozioni (specie per quelle di modifica statutaria che avrebbero richiesto la maggioranza qualificata dei 2/3 degli aventi diritto al voto per essere approvate), scelta opinabile certo e non condivisibile, ma pur sempre una scelta che, in quanto tale, va rispettata per quanto non condivisa – almeno da parte di chi scrive – la quale invece ha espresso una preferenza per ciascuna mozione portata ai voti.
Non si nasconde ovviamente – quale componente del Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Bari – un certo rammarico per tutte quelle mozioni riguardanti il ruolo dei CPO all’interno del congresso e della Avvocatura in genere che, pur essendo state votate con la sola maggioranza semplice, non sono state purtroppo approvate, poiché, trattandosi di mozioni statutarie, richiedevano la maggioranza qualificata.
Orbene, si prende atto di questo e, pertanto, si ritiene che questo esito dovrebbe rappresentare non una occasione persa quanto piuttosto un monito per mettere in campo un maggiore impegno e un maggiore spirito di servizio da parte di tutti gli operatori, per fare in modo che certi temi entrino davvero a far parte della assise della avvocatura e perché certi temi entrino davvero a far parte del linguaggio della avvocatura.
Ragion per cui ci si auspica che sin da subito ci si metta a lavorare in vista del Congresso di Torino del 2025 (che spero possa vedere la scrivente nuovamente presente come Delegata del proprio foro) affinchè questi temi e queste mozioni trovino la approvazione di una larga parte della avvocatura che sarà lì riunita senza soggiacere a giochi di numeri e / o di maggioranze.
Intanto ci si prepara per la sessione straordinaria di Roma di Ottobre 2023 che, per chi scrive, non sarà un’altra gita questa volta nella caput mundi, bensì un ulteriore momento di crescita umana e professionale proprio come è stata l’esperienza vissuta a Lecce.
Si ringraziano dunque tutti i colleghi che hanno sostenuto la candidatura della scrivente scegliendola come delegata e si ringraziano ovviamente tutti gli amici di Futuro@Forense per aver vissuto insieme alla sottoscritta questa esperienza congressuale.
Noi ci siamo!
Eugenia Acquafredda