Nella data del 21.10.2023 presso l’hotel Hi di Bari, l’associazione Futuro@Forense ha organizzato con il patrocinio di ben 10 associazioni forensi e culturali, la giornata della Avvocatura, dal preciso titolo “La Avvocatura incontra la Politica e la Cittadinanza”. Nella seconda sessione dei lavori, dal titolo” Donne, Avvocatura e Tutela di Genere” è intervenuta l’associazione La forza delle donne, nella persona della Sua Presidente e Fondatrice avv. Krizia Colaianni e la dott.ssa Francesca Bottalico, assessora al welfare del Comune di Bari. A moderare l’incontro la dott.ssa Felicita Scardaccione, in qualità di giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno.
Il capoluogo pugliese, in particolare, è all’83esimo posto in termini di vivibilità e benessere da parte delle donne. I dati sono stati calcolati attraverso il confronto di 12 parametri, tra cui imprese, istruzione, quote rosa, ma anche competenze Stem. Dal gap occupazionale, che vede in negativo i dati sull’inserimento delle donne nel mondo del lavoro, alla speranza di vita, per la quale Bari è terza dietro Cagliari e Trento, ma non solo. A preoccupare le donne sono diversi aspetti, tra questi il pregiudizio in ambito universitario, che spesso spinge a trasferirsi altrove, ma anche la paura di camminare sole in strada, l’assenza di opportunità, asili pubblici con lunghe liste di attesa che non permettono alle donne di metter su famiglia. Attualmente, la medaglia d’oro per la qualità della vita delle donne è nelle mani della provincia di Monza-Brianza. A trascinare questa realtà è soprattutto l’indicatore dell’occupazione femminile, con un gender gap tre volte inferiore rispetto alla media nazionale, ma anche i progetti dedicati ai servizi alla famiglia, con un incremento non indifferente dei posti negli asili nido. Tutti fattori per cui Bari risulta carente e che, di fatto, rendono difficile la “sopravvivenza” nel capoluogo pugliese. Non lontana, la fotografia delle donne avvocate. Sempre l’avvocata Colaianni ha dichiarato si può dire che io ero (e sono)compresa in quella parte di donne (il 49,6%, con punte fino al 52,8% nel caso di avvocate ultraquarantenni e del 55,3% per quelle provenienti dal Nord‐Est e dal Centro) che interpellate nell’ambito del progetto del Censis hanno dichiarato che la professione è una passione più che una scelta di opportunità o, quantomeno,è il “compimento di un’aspirazione” (il 32,0%, ma si arriva al 35,9% nel caso delledonne avvocato che sono riuscite nell’impresa di aprire uno studio di cui sono titolari ed al 38,8% nel caso delle donne avvocato del Sud d’Italia). A ciò si aggiunga che le giuriste hanno di fatto occupato i settori lasciati “liberi” dai colleghi, perchè cosiderati meno appetibili di altri e/o più adeguati al genere femminile, in quanto legati alla dimensione familiareed alla maternità: il diritto di famiglia, la giustizia minorile et similia. Questo ha avuto ovvie ripercussioni sul reddito delle donne avvocato poichè, com’è noto,quelli citati sono, ictu oculi, i settori meno remunerativi. Difatti, a qualsiasi età, le donne hanno in media un reddito inferiore a – generalmente pari alla metà di – quello dei loro colleghi. Secondo i dati della Cassa Forense, indipendentemente dal genere, un avvocato guadagna all’anno all’incirca 46.860,00 euro; orbene, dalle dichiarazioni è emerso che le avvocate, nel 2013, hanno guadagnato in media poco più di 22.000 euro, ben il 58% in meno degli uomini, inoltre nel 2011 solo il 22,8% ha dichiarato di guadagnare tra i 39.200 e i 150.000 euro ed un irrisorio 9,1% supera la soglia di 150.000. Il maggior impedimento pare essere il tempo, che rende difficoltoso coniugare le esigenze familiari con il lavoro, che molto spesso richiede una dedizione tale da superare abbondantemente le classiche otto ore giornaliere.
La dott.ssa Bottalico, pur evidenziando le difficoltà ancora oggi nella tutela di genere anche nella città di Bari si è soffermata sui tanti passi fatti avanti. Il comune di Bari è il primo comune a livello nazionale ad essere integralmente finanziato. Ha inoltre sottolineato la presenza di diverse iniziative territoriali per donne, minori e per la fascia più debole in generale. A tali iniziative, l’Assessora ha dichiarato che deve aggiungersi un importante attenzione nel quotidiano che ciascuno di noi deve fare in tema di linguaggio. Le parole hanno la loro importanza, e bisogna insegnare sin da subito ai più piccoli il rispetto nel linguaggio, gesti. La violenza non è solo esercitata da un uomo nei confronti di una donna, ma la violenza è anche è soprattutto tra pari, uomo e uomo, donna e donna. Molto spessa questa è esercitata anche in fasce d età molto piccole.
Al dibattito ha partecipato anche l’avvocata Antonella Labianca, socia Futuro@Forense e coordinatrice nazionale dell area legale de #laforzadelledonne, ed ha sottolineato l’importanza di misure a sostegno della figura femminile, non solo donna/mamma ma anche quando Ella è impegnata nel sostenere un familiare debole. Misure a sostegno del caregiver. Tale figura ancora poco sottovalutata nel nostro sistema e che necessita di molto supporto.
A concludere l’incontro l’avvocata Colaianni, che con le parole del Direttore Paolo Scagliarini, ha riportato l’argomento sulla formazione umanistica delle avvocate/avvocato in grado di recepire le istanze delle cittadinanza e sull’importanza di servire la nostra competenza per la res pubblica.
Krizia Colaianni