Si è celebrato presso l’Aula Magna della Corte di Appello di Bari il 27 gennaio scorso la inaugurazione dell’anno giudiziario 2024.
La manifestazione è stata molto partecipata, dato che ha visto la presenza non solo delle Istituzioni come Governo, Regione e Comune, ma anche delle più alte cariche della magistratura a partire dal Presidente della Corte di Appello di Bari dott. Francesco Cassano, al quale è spettato il compito di fare la prima relazione sullo stato degli Uffici e della macchina Giudiziaria, del Presidente del Tribunale di Bari, del Tribunale Amministrativo Regionale F.F., del Procuratore Generale della Procura della Repubblica da pochi giorni insediatosi dott. Leonardo De Castris, nonché dei rappresentanti della avvocatura, si veda il Vice Ministro avv. Francesco Paolo Sisto nella duplice veste di rappresentante del Governo, ma anche e soprattutto dei consiglieri dell’Ordine del Foro di Bari, nonché dei Presidenti dei Consigli degli Ordini degli Avvocati del distretto di Corte di Appello dei fori di Bari, Foggia e Trani.
Tema centrale è stato certamente la autonomia della magistratura che, essendo un principio costituzionalmente sancito, non potrà mai essere in alcun modo scalfito.
Nel discorso del Presidente della Corte di Appello di Bari dott. Franco Cassano, non è mancato un primo bilancio sulla riforma “Cartabia” che ha investito sia il processo penale che processo il civile e non ha mancato di manifestare delle perplessità rispetto alle finalità di accelerazione dei processi che la riforma si proponeva e si propone ad un anno dalla sua entrata in vigore.
Certamente in queste occasioni, si coglie sempre l’opportunità per fare un po’ il punto della situazione sulla macchina che amministra la nostra giustizia, fatta di magistrati, personale amministrativo, avvocate ed avvocati, i quali tutti sono chiamati a dare il proprio contributo affinchè la macchina funzioni in modo efficace ed efficiente.
Dai dati statistici è emerso che l’arretrato sia nel civile che nel penale è in forte diminuzione anche grazie al contributo dei magistrati non togati e dei giovani impiegati nell’ufficio del processo, è emerso, altresì, che molti reati sono in calo, ma che vi è una ascesa di quelli legati alla criminalità organizzata che su Foggia appare particolarmente pericolosa, aggressiva e radicata sul territorio.
Il procuratore capo dott. Leonardo De Castris, infatti, si è soffermato proprio sulla questione della criminalità nel territorio di Foggia e provincia in cui i numerosi fenomeni di commissariamento per infiltrazioni mafiose e conseguente scioglimento dei Consigli Comunali di molti territori della zona, sono un segno indicatore della necessità di riaffermare la presenza dello Stato in quei territori, auspicando un maggiore intervento che sia più efficace e penetrante anche al fine di restituire fiducia nel cittadino quando va a votare dato che, ormai, la percentuale dei votanti, è decisamente pari alla metà degli aventi diritto e, spesso, i votanti sono collegati con la criminalità e gli eletti sono diretta o indiretta espressione delle organizzazioni criminali.
Il discorso del Vice Ministro della Giustizia avv. Francesco Paolo Sisto si è concentrato soprattutto sugli obiettivi che il Governo intende raggiungere sul piano delle assunzioni di nuovi magistrati, nuovo personale amministrativo, di personale di vigilanza nelle carceri e di soggetti a supporto psicologico nelle carceri, al fine di realizzare quel percorso di rieducazione dei condannati.
Un discorso vocato all’ottimismo e alla voglia di restituire al cittadino la fiducia nelle istituzioni, ovvero la consapevolezza che, entrando in un’aula di tribunale (civile o penale che sia) si possa trovare “giustizia” secondo le regole di garanzia ed in tempi “ragionevoli” e soprattutto nella consapevolezza della intangibilità della autonomia della magistratura.
Il discorso del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari – avv. Salvatore D’Aluiso – anche per conto dei colleghi del distretto è stato improntato sulla analisi dei risvolti pratici che la riforma” Cartabia” sta avendo sul processo civile e penale e non ha mancato di sollevare non poche criticità con le quali gli operatori del diritto – avvocate ed avvocati – si stanno scontrando.
Un cenno alla cittadella della Giustizia, dato che dopo l’esperienza delle “tende” non è più pensabile procastinare la soluzione del problema logistico e, pertanto, si augura che la tabella di marcia che dovrà portare alla realizzazione della “cittadella” sia rispettata.
Infine, il discorso si è concluso con la netta affermazione che “gli avvocati c’erano, ci sono e ci saranno sempre perché il diritto di difesa è inviolabile e, citando un pensiero di Calamandrei, ha detto “gli avvocati con la loro toga, ovvero con il loro cencio nero, saranno sempre chiamati ad asciugare qualche lacrima, a sollevare qualche fronte e a reprimere qualche sopruso”.
Una bella emozione aver partecipato a questa cerimonia, per chi come me vi ha preso parte in veste di Consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Bari e per la prima volta in questa veste.
Buon Anno Giudiziario a tutte e tutti.
Noi ci siamo!
Eugenia Acquafredda