Siamo con l’Ing. Leonardo Scorza, Presidente del Comitato di scopo “Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette Capozzi e Milano” che ringraziamo per la disponibilità manifestata nei confronti del nostro giornale.
Buonasera, Presidente, e grazie.
Buona sera
Presidente, prima di entrare nel merito della intervista che gentilmente, ha inteso rilasciarci, Le pongo una domanda preliminare: Ella è stato Presidente della 6^ Circoscrizione (Carrassi, San Pasquale, Munigivacca) nelle Consiliature 2004 – 2009 e 2009 – 2014. Quanto Le è rimasto di quella esperienza amministrativa?
A parte l’aver guidato una Circoscrizione di circa 75.000 abitanti con grande coinvolgimento della popolazione per il Bilancio Partecipato, aver attivato la Consulta dei minori, progetti come lo psicologo a scuola, trasferimento Mercato da Via Montegrappa (e potrei continuare a lungo ma lo spazio rischierebbe di essere assai lungo), devo dire che è stata una splendida esperienza.
Sicuramente l’esperienza maturata sul campo Le ha consentito di conoscere in maniera abbastanza approfondita le questioni del territorio, questioni che oggi rientrano nel più ampio concetto di Municipio. Cosa pensa del 2° Municipio?
Sono stato uno dei 4 Consiglieri che ha voluto l’elezione Diretta dei Presidenti di Circoscrizione facendo ricorso al Tar e (vincendolo) e provvedendo anche alla stesura del nuovo regolamento.
Ma dalle Sue parole traspare un certo disappunto…
Devo dire che dal 2014 ad oggi mi sono fortemente pentito di aver ottenuto una vittoria per la democrazia partecipata, visto lo stato in cui versano i nuovi Municipi (la cui distribuzione geografica non ho mai condiviso). Quindi non apprezzo affatto il loro operato che a tutt’oggi opera con le commissioni consiliari retribuite e svolte con Democrazia a Distanza, nonostante la fase pandemica sia finita da qualche anno. Infine sul Piano politico considero assai grave che in 10 anni il Municipio 2 non abbia mai manifestato alcun interesse sulla operazione del Polo della Giustizia, quasi che un tale insediamento fosse assimilabile ad una strada o piuttosto che ad un giardino.
Prendo spunto dalla Sua ultima considerazione per chiederLe: sicuramente la Sua esperienza amministrativa Le consente di affrontare in maniera puntuale l’argomento Polo della Giustizia, al punto che oggi Ella presiede il Comitato di scopo “Per un parco verde di quartiere alle ex Casermette Capozzi e Milano”. Chi fa parte del Comitato e quali sono gli scopi che intendete perseguire?
Dal Dicembre 2021 sino alle manifestazioni informative al Parco 2 Giugno abbiamo raggiunto 70 Adesioni. Esiste un Consiglio Direttivo, Un Segretario ed un Vice Presidente. A Febbraio 2022 dopo esserci costituiti in Comitato, in considerazione dei miei trascorsi e profondo conoscitore del Territorio, sono stato eletto per acclamazione Presidente.
Al netto dei contenziosi che vedono protagonisti il Comitato da Lei presieduto e gli altri Enti interessati dai vari giudizi, cosa pensa del problema “Edilizia Giudiziaria”? Mi spiego meglio: crede che sia un problema essenziale, nella vita quotidiana dei cittadini o, piuttosto, può considerarsi un problema residuale che, riguardando una minima parte della popolazione (cittadina ed extraurbana), non deve entrare nel dibattito politico e sociale?
Avvertiamo la necessità di precisare che questo comitato non può essere definito in modo semplicistico e strumentale come “il comitato del no”. Non è affetto da pregiudizi politici e ideologici verso la realizzazione di opere pubbliche strategiche di cui la cittadinanza ha da tempo bisogno, ma che determinano comunque importanti cambiamenti dell’attuale assetto urbanistico di un intero quartiere cittadino. Tengo a precisare che il Conitato vigila con forza e determinazione per affermare il primato della legalità e della giustizia sociale, nelle condotte della pubblica amministrazione, al fine di contribuire alla tutela dell’interesse pubblico. Purtroppo è una pubblica Opinione assai di parte (per non dire asservita) adusa al metodo del copia incolla che non ha mai dato spazio alle nostre ragioni, e quindi è assai grave la sua responsabilità di non aver voluto pervicacemente non alimentare un dibattito nella città che sarebbe dovuto essere alimentato. E poi, me lo lasci dire, quando il Sindaco Decaro nel 2014 si mise con la Ministra Pinotti a girare per Caserme, gli ricordai che in campagna elettorale lui aveva preso l’impegno di collocare nella Caserma Briscese a Via Napoli. Quando invece virò sull’attuale soluzione, lo avvisai prima verbalmente e poi con articoli sui giornali comparsi nel 2016-2017-2019-2021, della scelta sbagliata su un posto che già da allora aveva problemi gravi di viabilità. Figuriamoci oggi che stanno costruendo nella zona con un gravissimo consumo di suolo di cui le prossime generazioni si troveranno a fare i conti.
Il TAR, con sentenza del 20 Giugno 2024 (sentenza n. 789/24) e, ancor prima sempre il TAR ed il Consiglio di Stato, non hanno ritenuto fondate le doglianze del Comitato da Lei presieduto. Ora, facciamo finta di avere la palla di vetro ed ammettiamo che il Consiglio di Stato rigetti l’appello proposto, cosa si potrebbe fare, a Suo giudizio?
Le persone di buona memoria non avranno dimenticato che il tema del Polo della giustizia ha una anzianità ultra ventennale e che Amministrazione Locale e Giudiziaria in questo tempo non hanno mai preso una decisione; anzi qualcuno ha dimenticato che il Comune di Bari ha speso circa 6 Milioni di € per il Palazzo di giustizia di Via della Carboneria per non farci nulla e senza che la Corte dei Conti abbia mai chiesto conto a qualcuno. Preciso che la prima sentenza del TAR aveva considerato Inammissibile il ricorso per assenza di variante urbanistica ed Irricevibile per mancanza di interesse dei ricorrenti. Il Consiglio di Stato invece concordava sulla inammissibilità, tuttavia negando totalmente la Irricevibilità. E, forti di questa decisione, noi abbiamo continuato.
Continuiamo a fare finta di avere la palla di vetro e prevediamo il futuro. Il Consiglio di Stato accoglie l’appello, pone nel nulla gli atti amministrativi fin qui posti in essere dagli Enti competenti, tutto viene rimesso in discussione e si pone, quindi, la necessità di trovare la soluzione al problema “Polo della Giustizia”: quale è la Sua personale proposta o, meglio, a Suo giudizio, come si potrebbe risolvere il problema?
Sarebbe sufficiente leggersi cosa dice la relazione sulla Variante Generale al Piano regolatore Quaroni che affermava che i nuovi uffici di interesse sovracomunali avrebbero dovuto essere collocati fuori dal centro abitato, e muoversi quindi conformemente alle leggi urbanistiche vigenti.
Gentile Presidente, La ringrazio per aver risposto alle nostre domande.
Grazie a Lei
Nicola Zanni