Il Ministro Bonafede che, a a proposito dell’esame di abilitazione alla Professione Forense, attribuisce “ampi poteri” al caso, fa sorgere due dubbi. Il primo riguarda la opportunità di rivedere un esame di abilitazione che, da svariati decenni, è rimasto sostanzialmente inalterato, nella forma e nella sostanza. I criteri di correzione sono cambiati. Se, fino al 2008, gli elaborati dei candidati venivano corretti dai commissari d’esame appartenenti al Distretto di Corte d’Appello in cui si svolgevano gli esami, dal 2008 vengono sorteggiate le “triadi”. In pratica, Bari viene abbinata ad altri due Distretti (ad esempio, Roma e Napoli) ed i commissari correggono gli elaborati dei candidati senza che i “locali” esaminino quelli del proprio Distretto. Quindi, Bari corregge Roma, Roma corregge Napoli e Napoli corregge Bari.
Tutto ciò dovrebbe evitare, diciamo così, “contaminazioni”, visto che i commissari d’esame non correggono gli elaborati dei candidati del proprio Distretto. Tutto ciò potrebbe anche andare bene! Ma credo che una modificazione delle modalità d’esame dovrebbe esserci per renderlo, come si suol dire, adeguato ai tempi e credo che il CNF debba pensare (al netto dei viaggi a Dubai, dell’avvocato in Costituzione e della “purga” degli illegali) anche a questo.
L’esame come banco di prova della Avvocatura del domani. Ma (forse) questo sistema fa comodo così com’è …
Il secondo dubbio nasce sull’opportunità che un Ministro della Repubblica (iscritto all’Albo degli Avvocati di Firenze) parli di “casualità” nell’esame di abilitazione alla professione. Tanto più se a parlarne è proprio lui che richiedeva decreti ingiuntivi su sentenze e che ha voluto fortemente la modifica della prescrizione, confondendo il diritto dei cittadini ad una decisione in tempi certi (nel rispetto della persona e delle sue libertà) con obbligo di fornire un colpevole alla gogna.
In questo risuona l’eco di qualche “signore” di Mani Pulite: ci sono corrotti ovunque, si devono solo trovare.
Alla faccia dello Stato di diritto …
L’esame di abilitazione è stato superato anche dal Ministro… ma mio giudizio dovrebbe rifare l’università.
Ed il caso ha voluto che superasse l’esame, a questo punto.
Il tempo è sempre galantuomo e, prima o poi, mostra le cose nella loro essenza.
L’asino può fingersi cavallo ma, prima o poi, raglia.
E di asini travestiti da cavalli ne abbiamo fin sopra i capelli
Sarà un caso?
Nicola Zanni