Carcarlo Pravettoni e l’Italia che non c’è.

Complice l’attuale condizione di grande instabilità psicologica derivante dal COVID 19 (il colpevole per antonomasia), le preoccupazioni per un reddito di ultima istanza che tarda ad arrivare, un tiepido sole che scalda l’aria ed un pranzo non proprio leggero, mi sono chiesto come il mitico industriale avrebbe gestito la questione e quali misure avrebbe adottato per restituire dignità a coloro i quali ne avevano una.

Immagino la conferenza stampa, le fasi preliminari a questa con la voce fuori campo ad elogiare le gesta compiute, le difficoltà affrontate con risolutezza e pragmatismo e, soprattutto la chiosa a motivare ed esaltare la platea.

Ogni iniziativa del nostro Pravettoni conduceva ad un sicuro profitto ed un garantito benessere non per nulla “la lira s’impenna”.

Ma oggi, Pravettoni cosa avrebbe fatto?

Sicuramente avrebbe usato i social, magari Facebook. Avrebbe convocato una conferenza stampa per la mattina salvo poi presentarsi in tarda serata giustificandosi di essere stato trattenuto per poter meglio soddisfare le nostre esigenze ed i nostri bisogni.

E poi? facile, Carcarlo avrebbe vomitato miliardi, milioni rassicurando tutti.

Ma, poi, come d’incanto i miliardi promessi diventano prestiti, le rate di mutuo vengono postecipate (in coda all’ultima rata, tanto paghi gli interessi) e per chi non ha mai fatto nulla c’è il reddito di dignità, grano ai piccioni utili per le foto con i turisti.

Pravettoni è sempre il solito, sono passati quasi venticinque anni ma il suo spietato cinismo è sempre presente.

Mi sorge un dubbio, vuoi vedere che Pravettoni ha chiuso la Carter & Carter per diventare l’avvocato di tutti noi?

Questa è una brutta storia, ve lo dice

il Grillo Parlante

 

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