Secondo la Fp Cgil Veneto, gli avvocati della città lagunare vorrebbero, nella sostanza, far venire il covid a tutti i frequentatori del Tribunale. Innanzitutto al personale amministrativo: “Gli avvocati chiedono di fare udienza di mattina, di pomeriggio e di sabato… perché l’udienza è, tra le altre cose, per loro fonte di guadagno”.
Ma, si legge nell’editto anti-forense, “la Fp Cgil Veneto non è disposta a rinunziare alla tutela dei lavoratori e della collettività, cui il servizio pubblico deve tendere, per l’interesse e i privilegi di pochi…”
Sono stralci di un articolo pubblicato su Il Dubbio del 2 Giugno 2020, dal titolo «Questi avvocati vogliono per forza tornare in udienza», ecco l’accusa dei cancellieri, a firma dell’ottimo Errico Novi.
Se si dicesse che la Fp Cgil Veneto ha espresso un comune sentire degli operatori di cancelleria, non si rischierebbe la fucilazione, perché – è inutile nasconderlo – lo sappiamo tutti che è così.
Oltre 20 anni fa, una cancelliera della allora Pretura di Bari mi disse che noi avvocati davamo fastidio a loro, dall’alto del nostro essere ricchi perché liberi professionisti. Avevo poco più di 32 anni e, in tutta onestà, questa ricchezza non la vedevo (né la avrei vista negli anni a venire).
A non è questo il punto.
Sarebbe facile ricordare a tutti (TUTTI) l’art. 24 Costituzione che, al comma 1, recita “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi”, mentre al comma 2 ricorda che “La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado di procedimento”, ciò significando che gli Avvocati non vanno nelle cancellerie per il gusto di dare fastidio.
E’ una questione di rispetto che, in molti casi, non viene ricambiato.
Dire (come fa la Fp Cgil Veneto) che l’udienza, per noi, è fonte di guadagno, corrisponde a parziale verità (perché è innegabile che il nostro lavoro è fatto anche di attività di udienza); ma fare quella affermazione è chiaro sinonimo di odio viscerale nei confronti di chi osa disturbare il loro lavoro e pretende che la GIUSTIZIA ricominci ad essere al centro degli interessi di questa Nazione.
Sarebbe facile (ed anche abbastanza semplicistico) affermare che loro sono tutelati sotto ogni punto di vista (in particolare, sotto il profilo della certezza del 27 ogni mese – e per 13 mesi – e per il loro diritto ai periodi di malattia, ad esempio). Ma sarebbe alquanto riduttivo e, comunque, non sarebbe giusto.
Né, in tutta onestà, sarebbero pretendere delle scuse da chi, per sua fortuna, gode delle tutele che altri lavoratori non hanno.
Sfugge alla Fp Cgil Veneto e un po’ a tutti, che in questi mesi di lockdown la Giustizia si è fermata, è stata letteralmente paralizzata da un virus che ha messo a nudo tante situazioni latenti e che ha avuto (involontariamente) la capacità di far emergere l’atavica avversione nei confronti degli Avvocati.
Dopo questo comunicato (a proposito, qualcuno si è premurato di prendere le distanze da questi forsennati?), abbiamo capito chi vuole una ripresa (con tutte le cautele del caso) e chi invece beatamente adora questa situazione.
Concedere tre giorni di lavoro agile a chi, da casa, non può operare (perché non è consentito l’accesso ai sistemi Ministeriali), di fatto significa dare la possibilità di fare meno del minimo sindacale e di usufruire di tre giorni in più di vacanza, alla settimana.
E’ molto comodo incolpare gli avvocati di inefficienze addebitabili ad altri (a proposito: visto che è diramato un ordine di servizio periodico e, quindi, si sa chi è in ufficio e quando, perché non si risponde prontamente alle richiesta di accesso in cancelleria, inoltrate via mail?).
La funzione dei sindacati dovrebbe essere quella di tutelare i lavoratori e, di sicuro, lo fanno bene; essi fanno parte del sistema Giustizia, al pari dei Magistrati e (ahimè! per loro) degli Avvocati.
Il sistema fa acqua ed Covid 19 lo ha evidenziato.
Piuttosto che dire “che poi la colpa non è mia”, ogni tanto vedere al proprio interno è operazione auspicabile.
Anche se poi si rischia di trovare degli scheletri giganti … e poi non sarebbe bello, perché sarebbe difficile poi dire di voler tutelare i lavoratori.
Nicola Zanni