Mi piace osservare i “rivoluzionari” che, da minoranza, pur sedendo in luoghi deputati al governo della cosa pubblica, non partecipano agli incontri perché vige “poca democrazia”.
Mi piace ricordare come, in passato, gli stessi “rivoluzionari”, regolarmente eletti, uscirono dagli stessi luoghi, sbattendo la porta.
Mi piace osservare come, pure di aprire la cassaforte, i “rivoluzionari” siano disposti a far saltare con la dinamite la stessa, sapendo che il contenuto della stessa andrebbe perduto.
Saranno anche “costruttori di verità” …
Finora, però, la “rivoluzione” non è riuscita (e qualche domanda bisognerebbe pur farsela).
Il Grillo parlante