Secondo l`articolo 21 della nostra Costituzione “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (…)”.
Orbene tutti abbiamo dunque il diritto di parlare ma vi è anche il diritto di poter stare in silenzio per non dire zitti.
Ed invero molto spesso si fa migliore figura nello stare zitti piuttosto che nel parlare.
Molti infatti parlano senza sapere (tanto c’è Google che sopperisce al non sapere), altri invece parlano – magari sapendo – tuttavia per il mero gusto di parlare e di dire la loro o perché costretti quando invece farebbero meglio a stare zitti o a continuare a stare zitti.
Perché se si è scelta la strada del silenzio (potendo invece fare il contrario), coerenza vuole ma anche garbo oltre che buon senso che si continui per una certa strada perché altrimenti si fa peggiore figura di quella che si sarebbe fatta se si fosse scelto di parlare, ma almeno tempestivamente e a tempo debito.
Non esiste, dunque, solo il diritto di parlare, ma anche il diritto di non parlare perché spesso – se si decide di parlare troppo tardi – di fatto si è persa una occasione per stare zitti.
Buone vacanze
NOI CI SIAMO!
Eugenia Acquafredda