Secondo alcuni con la ripresa della scuola ci sarà la ripresa dei contagi che dovrebbe pertanto suggerire ai docenti di rinviare la apertura delle scuole oppure ai medici di non ricevere i propri pazienti (la cui diagnostica negli ospedali di fatto è ripresa da pochi mesi, ma che tuttavia si porta dietro un lock down di 3 mesi che ha permesso di fatto, ad alcune malattie, di continuare a progredire senza freno alcuno) ovvero ai lavoratori di lavorare solo da casa ed infine a noi avvocati di non celebrare le udienze in presenza.
Tuttavia, un paese in cui la giustizia è ferma o la scuola non riparte, di certo è un paese che non potrà “RIPARTIRE” nel vero senso della parola.
Si invocano, infatti, attraverso questi esempi sempre e solo i propri diritti, ma si tratta – come al solito – di una visione individualistica e parziale che dimentica ovviamente i diritti degli altri.
Come il diritto dello studente che deve imparare ad affrontare le sfide della vita e quelle del mondo del lavoro, il quale senza scuola non sarà adeguatamente formato a tali esperienze. Come il diritto del malato che ha bisogno di capire e possibilmente di curare il proprio male per avere la speranza, che a nessuno va tolta mai per alcun motivo, di sconfiggerlo.,Come il diritto del cittadino di vedere tutelati i propri diritti e/o interessi legittimi. Sono diritti questi, infatti, che se calpestati o non adeguatamente tutelati, potrebbero ampliare le disuguaglianze sociali.
Quello che è in discussione in questo momento è proprio la capacità di voler puntare al bene comune e questo è un dovere che spetta a ciascuno di noi, perché siamo in un tempo di sacrifici e ciascuno è chiamato a fare la propria parte.
Tornare, quindi, in aula e poter guardare in faccia gli studenti e non immaginare cosa stiano in realtà facendo dietro la telecamera, ovvero tornare in aula a discutere le cause sui diritti dei cittadini è un esempio di impegno pubblico che ciascuno dovrebbe assumersi.
Certamente sarà un ritorno “tra i banchi e nelle aule di udienza” molto particolare perché si dovrà fare i conti, tra le altre cose, con le norme dettate tra l’altro in tema di distanziamento sociale tra le persone.
Eppure la voglia di ricominciare c’è tutta e Futuro@Forense è insieme non solo agli avvocati ma anche a tutti gli studenti.
Insieme possiamo farcela.
Noi ci siamo!
Eugenia Acquafredda